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...Sono una bambina capricciosa e sognatrice,
una ragazza complicata e lunatica,
una donna che sta' nascendo e si fa forza per affrontare il peso della vita.


lunedì 22 giugno 2015

Ricominciamo.

Non avrei pensato di tornare a scrivere un post simile. Non subito, non adesso.
E invece la vita mi sorprende sempre...nel bene e nel male.

Non mi sarei mai aspettata questo cambiamento repentino, la possibilità lavorativa, la contentezza, la perdita – in parte - di quelle malsane abitudini e ossessioni che si erano create. Non avrei pensato che si sarebbero “spostate” da me senza troppa fatica. Mi ero convinta che fossero radicate bene, fin dentro le ossa... e invece me le trovo strati più su, alcune addirittura a fior di pelle.

Ho capito che se voglio posso (provare a) farcela.
Ho capito che un po' di forze ce l'ho davvero, non sono solo discorsi fatti da chi mi vuole bene o da chi mi vuole incoraggiare.
Ho capito che (forse) il peggio è passato.
Che quella salita immensa non è completamente da scalare, ci sono già sopra, a metà strada. E me ne assaporo il risultato, quella lieve brezza estiva che mi scompiglia i capelli. Che mi fa sentire viva, viva come non sentivo da tempo.

E mi viene pure un accenno di sorriso mentre faccio passi avanti.
Sorrido anche se probabilmente non c'è un motivo valido per farlo.

Tempo fa avrei reagito diversamente.
Mi sarei chiusa in casa da mattina a sera, con fior di lacrime che mi avrebbero rigato il viso, una coperta addosso, il digiuno e tanta attività fisica.
Avrei fatto questo per sopprimere il dolore, il fallimento, la delusione.
Per carità, un po' lo faccio pure adesso, la quotidianità non si cancella con uno schiocco di dita, ma si può trasformare, si può comportarsi diversamente anche solo per qualche ora.

Mi dispiace dirvelo così... dopo pochissimi giorni. Smentirmi all'istante, sembra da stupidi, da sciocchi... non è vero? ….

Ricordate il lavoro che avevo trovato, per il quale mi avevano detto “Sei stata assunta" ?.
Tornate indietro con il nastro, cliccate sul tasto “cancella”.
Non starò a dirvi tutto nei dettagli, ci vorrebbe troppo, vi annoierei fino alla morte e poi non cambierebbe niente.

Si è semplicemente rivelato diverso da come mi avevano fatto credere.
I sorrisi gentili dei primi giorni si sono trasformati in rimproveri, in rabbia, in frustrazione verso di me. Molte più cose da fare in troppo poco tempo. Un'ansia incredibile, credetemi.
Talmente tanta da farmi stare male.
E per non essere andata un giorno a lavoro (ero assicurata soltanto mediante vocher) mi è stato chiesto per sms il certificato medico (non me l'hanno MAI chiesto prima, non c'è nessun vincolo legislativo che me lo impone non essendoci un contratto!), oltre a dirmi che – dato che ero malata – la prossima settimana avrebbe avuto altre due persone in prova.

Inoltre bugie, tante bugie e cattiveria gratuita.

Sono certa che non ci metterò più piede in quel posto squallido.
L'unico giorno che ci tornerò sarà per riscuotere, assieme ad uno dei miei genitori, per evitare di essere ancora presa in giro. Eh sì...Perchè c'è anche la beffa dei soldi. Hanno fatto finta di dimenticarsi di pagarmi ben 43 ore di lavoro precedenti, più gli ultimi giorni.
Non sono chissà quanti okay, ma io ho sprecato tempo ed energie, me li merito.

E quindi si ricomincia.

Ricominciamo diceva Pappalardo...

“ ... ma penso di tutto
mi sveglio distrutto

però io ci provo

ti seguo, ti curo

non mollo lo giuro

perché sono nel giusto

...

Ricominciamo. ”





Io non mollo perchè ho capito che non serve a niente smettere di cercare, fermarsi, rimanere immobili a piangersi addosso.

Vado avanti, con fatica e con pessimismo – lo ammetto – ma comunque procedo.

Intanto le mie giornate non sono comunque libere.
Continuo con il mio precedente lavoro a chiamata come barista. Qualcuna di voi avrà visto le foto su facebook dei festeggiamenti fatti venerdì sera. Mi sono divertita tanto. I miei titolari sono bravissime persone, mi hanno appoggiata sia nella scelta di andare in un nuovo posto di lavoro, sia per quella di tornare dopo poco. Hanno compreso e io li ringrazio.

Poi ci sarebbe un'ulteriore offerta per il fine settimana, ci sto' riflettendo, mi sto' informando, ma non voglio dirvi altro. Preferisco non rimangiarmi per l'ennesima volta tutto!
(Sennò mi prendere per scema sul serio)

E il resto come va?
Il resto va tutto tremendamente uguale.

A casa c'è tensione per gli esami di mio fratello.
Gli amici sono tutti spariti. Soltanto discorsi che porta via il vento, frasi di circostanza.
I miei problemi di salute continuano. Il ciclo non mi è tornato nemmeno con la terapia ormonale, gli esami vanno bene, ma a me non torna lo stesso. L'unico effetto che mi hanno creato è l'immensa voglia di zuccheri (e la cellulite)
Inutile dirvi che mangio dolci da mattina a sera (mai fatto da anni, se non una volta al mese), salto pasti sani per mangiarmi un gelato, un cornetto, un pasticcino. Poi brucio tutto, lavorando, facendo cyclette (…) e infatti il peso è stabile sui 53 kg.
Sempre sottopeso lieve e con la grande paura di superare i 55.
In questo mi odio. Mi odio perchè sono consapevole di non essere ancora fuori da questa tempesta.

Purtroppo certe sensazioni durano per molto tempo. Se non per la vita intera.
Certe paure hanno bisogno di giorni e giorni per essere sconfitte.

Però sorrido.
Sorrido perchè sento lo spirito per combattere, l'energia per affrontare tutto a muso duro.

Un saluto e un sorriso a voi! :)

Ilaria







venerdì 12 giugno 2015

Vi saluto così, con un sorriso...anche se nel "mezzo" c'è ancora tanto dolore...

Salve a tutti, quanto tempo che non scrivo, vero..?

Oddio...Se guardo bene l'ultimo post noto la data: 25 Maggio 2015.
Mica tanto allora... eppure mi sembra un'infinità!

Sarà che in queste due settimane ho fatto di tutto e di più.
Posso addirittura azzardarmi a dire che ho “cambiato” la mia vita.

Cambiato forse è esagerato, tuttavia per me è avvenuta una modifica delle mie abitudini, delle ossessioni, dei pensieri malati, della noia, della solitudine che mi attanagliavano continuamente, in quel circolo vizioso che mi ero creata e dal quale nessuno (a livello di amicizie) è venuto ad aiutarmi per uscirne.

Non che ora sia tornata in superficie, non mi trovo  in una stanza splendente e luminosa.
Il tunnel buio è qui che mi accompagnata sopra di me, sopra la mia testa... e penso lo farà per molto... Ma ci sono delle luci attorno, le chiamo “lucciole” perchè sono piccole e numerose...

Ho trovato lavoro.
Sì, il cambiamento di cui sto' parlando è proprio questo.

Oggi posso ufficialmente dirlo – mi auguro di non rimangiarmelo presto! - sono stata assunta (parolone!) in un locale, come barista. Si tratta di un circolo di paese, nulla di emozionante eh , ma qui si trovano persone di ogni tipo, qualsiasi età, alcune gentilissime, alla mano, non serve chissà quale esperienza (che non ho), i titolari sono marito e moglie, giovani, brave persone, disponibili, ci si può parlare tranquillamente.

La pecca? Ovviamente un “lato negativo” ci deve pur essere... no..? ... C'è sempre e comunque...
Il lavoro è abbastanza faticoso, sono 7-8 ore al giorno, per sei giorni a settimana, un giorno al mese nel weekend è libero, poi lavoro sempre. In una settimana facciamo tre turni: due mattine, due pomeriggi e due sere (con chiusura). Non ci sono colleghe assieme, lavoriamo da sole, quindi si gestisce il posto noi, bar, pulizie, ordine, preparazione cibi... E' molto organizzato, ma insomma è pesante.

I miei sono contenti, ma impauriti, lo vedo e lo so'.
Hanno paura che sia troppo pressante, poche pause, poche possibilità di uscire.
Non hanno torto... Anche io ci ho riflettuto, non vi nego appunto, qualche titubanza, una misera voglia di uscirne nel weekend con gli amici (che non ci sono!) c'è... La voglia di godersi di più l'estate, contrariamente allo scorso anno chiusa in ospedale...
Però pensandoci bene ho avuto tanto tempo, nei mesi passati, per andare in giro... Non l'ho (quasi) mai sfruttato, sono stata in casa chiusa nel mio dolore, nelle mie fissazioni, a pedalare, a fare ginnastica, a piangere... Poche opportunità colte davvero!
Tanto vale continuare, buttarsi in questo mondo per sentirmi soddisfatta di me stessa... di quella utilità che mai ho provato... sentirmi fiera di ciò che faccio, con la voglia e la possibilità di imparare, di mettersi in gioco...
Io un momento di crisi così rifiutare un lavoro vero e proprio lo vedo come qualcosa di irrispettoso e irresponsabile.
Ecco perchè ho deciso che ne vale la pena sacrificarsi un po', sudare con la consapevolezza che un giorno otterrò i frutti da questa esperienza.

Ok, basta parlare del lavoro. 
Scusatemi se mi sono dilungata un po', ma dopo mesi a cercare invano, ne avevo bisogno.

… Purtroppo oltre a questa notizia positiva, se ne aggiunge una negativa.
Probabilmente “notizia” non è il termine appropriato, dato che è più un fatto accaduto che altro.
Per giunta ieri sera, prima di recarmi a lavoro, alla mia prima sera da sola.

Non era mai successo prima veramente.
Uno schiaffo, una pedata, un gesto minaccioso, ma nient'altro.

Ieri sera invece, per la prima volta, ho avuto PAURA.

Di quella paura terrificante, dove ti senti senza scampo, imprigionata, nelle grinfie del “nemico”, senza via d'uscita, impotente.
Sono riuscita a capire – nel vero senso della parola – quelle donne, mogli, fidanzate di uomini violenti, aggressivi, massacrate fisicamente e psicologicamente.
Non mi ha picchiato il mio uomo, non ho nessun rapporto d'amore (o insomma in quel senso) con una persona d'altro sesso.



Il mio nemico è stato mio fratello.

Un ragazzo di 14 anni, appena meno alto di me, sicuramente più pesante e muscoloso.
Come una furia si è abbattuto su me stessa, dopo un mio riprovero fatto a voce alta perchè non faceva i compiti di preparazione agli esami imminenti. Io che ero sola in casa, mamma a lavoro, babbo ad una visita medica.

Un uragano improvviso che non sai come fermare. 
Impossibile da gestire, impossibile farlo smettere.
Ogni tua parola è un segno incitante a farlo continuare, ogni tua lacrima è un simbolo della tua debolezza e della sua padronanza. Ogni ribellione è vana, controbattere i colpi è troppo dura per la mia fragilità e troppo ingiusta verso chi non sa' cosa sta facendo.

E allora subisci.
Subisci senza alternativa.

Prende l'ipad e lo scaraventa a terra, finisce a pezzi.
Ti impaurisci mentre te lo vedi venire verso di te, arrabbiato e inferocito, come una bestia.
Schiaffi, un colpo al naso.
Inizia a scendere il sangue...
Una botta in uno spigolo della cucina al fianco sinistro...
Altri schiaffi e colpi nel viso, cadono gli occhiali, schiacciati poi da una sua pedata...
Tu scappi con le lacrime che rigano il volto, il fiato sempre più affannoso e ti dirigi alla porta del bagno, l'unica con la chiave...
Ti chiudi, mentre senti urlare, parole senza senso, colpi alla porta...

Poi silenzio...

Rimani lì, altri due minuti, tremante, con il cuore in gola... con la paura che ritorni, che faccia ancora del male, alla cagnolina, che rompa altra roba...

Chiamo mamma e attendo il suo ritorno, sono in camera mia, con la cagnolina in braccio, a farmi coccolare da lei...

… Mi fermo qui.
Stasera mi attende una nuova serata di lavoro...
Sono in ansia ma eccitata!

Adesso vi saluto così, con un sorriso...anche se nel "mezzo" c'è ancora tanto dolore...

Ilaria