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...Sono una bambina capricciosa e sognatrice,
una ragazza complicata e lunatica,
una donna che sta' nascendo e si fa forza per affrontare il peso della vita.


giovedì 10 dicembre 2015

Ciao nonno.

"Ciao nonno.
Te ne sei andato stamattina eppure mi manchi gia'.
Sei la prima persona a me veramente cara ad andarsene, il primo vero lutto familiare...
E' qualcosa di terribilmente nuovo al quale non avrei voluto arrivare, pur sapendo che sarebbe stato inevitabile.

Mi sembra tutto così strano, così impossibile...
Eppure è vero, te ne sei andato dopo settimane di inutile sofferenza.
E alla fine è stato meglio così, lo ammetto...
… Però è difficile accettarlo, accettare il “vuoto” materiale che lasci, il silenzio agghiacciante, la camera spoglia.
Avrei bisogno di urlare, di urlare alla vita e dirle che fa schifo,che è ingiusta, che non ero pronta ad altrettanta sofferenza, ad altrettante lacrime perchè mi sembrava di aver gia' barcollato tanto in questi ultimi anni...
Ma devo accettare l'ennesimo dolore e dimostrare che non sono poi così debole come sembro...
Spero che sarai orgoglioso di me...
Ti voglio tanto bene nonno."

Queste sono le prime parole che mi sono balzate al cervello dopo qualche ora di stallo, di riconnessione con il mondo intero per testare se fosse realtà, se la telefonata di mio padre, mentre ero gia' a lavoro fosse vera.
Ieri ho scritto queste righe con la voglia di comunicare al mondo intero il mio dolore, di strillare più forte che potessi...
Ho scritto su facebook per condividere il terrore e il vuoto che mi logoravano (logorano ancora adesso), per rendere partecipe persone assenti da tempo dalla mia vita e che non sapevo come contattare. Molti di voi saranno contrari a questo tipo di sbandieramento del dolore, storcerete il naso probabilmente...
Avevo tanto bisogno di non sentirmi dannatamente sola  ancora una volta, mentre trascorrevo il pomeriggio con mio fratello con la febbre alta e i miei genitori a vegliare su mio nonno... E' stata un'azione istintiva.... e pur una volta ho deciso di far prevalere l'istinto sulla razionalità.

Domenica abbiamo portato nonno in ospedale a causa del colore blu scuro/nero alle articolazioni, sintomo gia' palese di una circolazione sanguina allo stremo.
Stava gia' molto male da due mesi, da quando fu colpito da una serie di ictus celebrali.
Lo avevamo messo accanto a mia nonna, sua moglie ancora in vita, se si può chiamare “vita” quella di un vegetale.

Nonostante i danni articolari-ossei-muscolari nonno era ancora vigile, riusciva a comprendere benissimo la sua condizione e i relativi problemi che ne derivavano.
Voleva morire, sapeva che sarebbe morto presto, aveva paura... ma voleva farlo. Lo ha detto più volte, a voce bassa e tremante.
Sapevamo che sarebbe finita presto, ci avevano avvisato. Io ero pronta, pronta di ricevere la telefonata tanto temuta, ed aggiungo pure speranzosa di metter fine alla sua sofferenza. Ero preparata all'idea... però dall'ideale al reale ci passa un oceano in mezzo...
Ed ecco che ogni mia fermezza, ogni pensiero logico e non egoista vengono spazzati via in un attimo...
Il cuore batte forte e le lacrime rigano il viso .. tento di nasconderlo, ma è impossibile. La gente per strada mi guarda strana, io continuo a correre...
Una corsa invana, diversa dalle solite corse utili a scaricare il nervosismo e lo stress...

(...)

Vederlo steso su una cassa di legno, immobile mi ha scioccato per qualche minuto.
Ho stretto la sua mano fredda, ho accarezzato il suo viso stanco e provato dagli ictus...

Eppure è tanto bello. Nonostante la morte lui è bello.
E' Bello nel suo corpo alto e slanciato, nella sua giacca blu scura, nella cravatta a pois...
E' giovanile ed elegante come è sempre stato: nel vestirsi, nel rapportarsi con gli altri.
Un nonno novantenne ma così moderno nel suo modo di pensare... senza pregiudizi, senza quella mentalità antica che di solito appartiene alla sua generazione.
Un uomo semplice, ma con un gran cervello. Aperto alla tecnologia, al divertimento.
Appassionato di libri, del gioco d'azzardo e dello sport.
Un contadino di olive, vigneti, ciliege, noci...
Un bevitore di vino, ma non un gran mangione, un amante della forma fisica giusta.
Un combattente della seconda guerra mondiale. Un deportato in un campo di concentramento Tedesco. Una delle ultime testimonianze di quella terribile tragedia.

E' questo e molto altro.
E lo sarà per sempre, oltre la materialità della Vita, voglio convincermi che lui sia ancora qui con noi, accanto alle nostre figure, alle nostre sensazioni, alle nostre menti.
Voglio sperare che sia davvero così....

Lo immagino felice adesso. Seduto su un tavolino a giocare a carte, un bicchiere del suo buon vino accanto e il derby in sottofondo... O magari con il canestro (cestino in dialetto) a cogliere le ciliege per poi portarmele....

Guardo il cielo scuro della notte...
C'è una stella in più stasera, quant'è luminosa...
Eccola... è proprio lui... 
... Nonno!!!





...TI VOGLIO BENE NONNO...
PER SEMPRE!!!