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...Sono una bambina capricciosa e sognatrice,
una ragazza complicata e lunatica,
una donna che sta' nascendo e si fa forza per affrontare il peso della vita.


mercoledì 21 ottobre 2015

La vita continua

E' un periodo strano, di quelli in cui accade di tutto, che spezzano la monotonia e i pensieri ossessivi della malattia. Uno di quei momenti in cui non so' dove mi sto' dirigendo, ma sono costretta a procedere in avanti, indipendentemente dal dolore, dalle paure o dalla sfiducia. Perchè?
Perchè è arrivato il mese in cui sfoderare gli artigli e, con essi, aggrapparsi fortissimo al terreno, onde evitare di cadere giù, in fondo all'abisso. E' il giorno utile per dimostrare la forza che ho dentro, tanto nascosta e tentennante negli anni precedenti... L'attimo giusto per dare spazio alla maturità, alla consapevolezza e, perchè no, alla poca saggezza che mi ritrovo.



Ne sono successe tante, a partire dal mio nonno materno in ospedale, colpito da un ictus celebrale.
Faccio presente (per far comprendere meglio la situazione) che ho ancora tutti e quattro i nonni, tutti anziani, tra gli ottanta e i novantacinque anni. Di quattro adesso sono in tre ad essere affetti da patologie destabilizzanti, demenza senile e appunto... ictus.
La prima ad ammalarsi fu mia nonna materna, all'età di 84 anni, ictus piccoli e grandi che l'hanno resa un semi vegetale. Ad oggi si trova allettata, con un sondino nasogastrico per mangiare, il catetere e l'ossigeno ad alcune ore del giorno. Da 5 anni e mezzo.
Poi c'è stata la nonna paterna, la nonnina più amata con la quale ho trascorso gran parte della mia infanzia, che ebbe un malore dopo 15 giorni che io ero tornata a casa dal ricovero. Per lei ci sono colecisti, diabete da vent'anni e la demenza senile che avanza progressiva, riuscendo a farla smettere di camminare e attaccando parte del cervello.
Infine il nonno materno, il più anziano ma il più sveglio di tutti che, d'improvviso, si ritrova sbattuto in ospedale con ossigeno, catetere ,a mangiare cibi frullati e a bere acqua gelificata per non affogare.
Tornato a casa mia mamma ha deciso di sistemarlo in stanza assieme a nonna, in lettini diversi ovviamente, con le sbarre e il materasso ad acqua per non subire arrossamenti e pieghe.
Sembra che a tratti si disturbino tra loro (ossia quando uno dorme l'altro parla ecc..) quindi forse, se non sarà gestibile, prossimamente li divideremo.
Ci tengo però a parlarvi – per finire con questa brutta storia ed incominciarne un'altra – di una scena tanto triste quanto estremamente tenera e dolce.
“Mia mamma inizia a far contare mio nonno, per tenere la mente allenata, nonno dice un numero e nonna risponde, con quello successivo...INSIEME cominciano a contare... fino a 30.”
Vederli in un letto, impossibilitati ad abbracciarci, a toccarsi, persino a guardarsi negli occhi fa star male... ma sentire le loro voci complici mi ha fatto commuovere.

L'altra recensione negativa è la morte di un'amica e collega di mia mamma, precisamente la commercialista dell'azienda dove lei lavora. Cliente affezionata del bar dove io stessa ho lavorato, la quale ho servito molto spesso. Ricordo bene i suoi gusti: “Spremuta d'arancia o cappuccino di soia e sfoglia alla crema”.
C. è Morta di tumore al seno alla soglia dei quarant'anni.
Combattente da due, sembrava essersi ripresa dopo l'intervento, dopo aver frequentato ospedali esteri e le migliori cliniche. Lunedì era a lavoro e all'alba di venerdì ci ha salutati. Se ne va lasciando due bambini, uno di 11 anni e l'altra di nove. 


Adesso ci sono gli aspetti positivi, giunti anch'essi di soppiatto, senza preavviso.
Il primo, meno importante, è stata la vincita di due biglietti per il concerto di Eros Ramazzotti, a Firenze.Li ho vinti con RDS, partecipazione fatta durante un momento di noia mentre pedalavo sulla mia compagna fedele,la cyclette.
Incerta se andarci o no fino all'ultimo a causa dei problemi di mio nonno, alla fine ho optato per andare, assieme a mio fratello, così tanto contento ed entusiasta del “regalo” che gli ho fatto.
Siamo stati insieme come non facevamo da tanto, senza rispostacce, cattiverie varie e rancore che solitamente ci serbiamo l'uno con l'altro. Abbiamo urlato, cantato, riso, sudato nelle prime file del forum. Ci siamo abbracciati e dati la mano durante le canzoni più romantiche... è stato tutto bello, ma strano.

Eros Ramazzotti 12.10.2015 - Firenze (La foto è mia)
Altra novità... forse quella che darà atto a maggiori cambiamenti, è l'inizio di un tirocinio presso uno studio commerciale a venti minuti da casa mia.
Ero stata informata di tale opportunità un mesetto fa, da un'agenzia interinale.
Così avevo deciso di candidarmi, certa che non mi avrebbero neanche chiamato per un colloquio.
Poi la telefonata, l'inesperienza del mio curriculum in questo campo, il solo diploma di ragioniera, senza alcuna conoscenza di programmi di contabilità o metodi operativi nella pratica. 
In sostanza: “Senza speranze”.
E invece, quando era gia' scaduto il termine in cui avrei dovuto esser (eventualmente) ricontattata eccolo lì, quello squillo sorprendente e quelle parole assai educate, erudite e distante del mio futuro capo. Proprio ieri sono andata in ufficio a firmare il contratto di tirocinio e domani dovrò completare la prassi burocratica presso il centro dell'impiego per cominciare il prossimo lunedì.

Dovrei essere contenta, vero?

Eppure non lo sono, non riesco a rendermi conto di essere fortunata, di avere la possibilità di mettermi alla prova, di fare una breve esperienza, almeno per sei mesi.
Niente, nella mia testa c'è solo una marea di confusione, di paure ed emozioni esplosive.
La paura di non essere all'altezza, che non sia il lavoro adatto a me, di ingrassare clamorosamente dato che starò molto seduta dinanzi ad una scrivania... mi impauriscono le 8 ore di lavoro e sopratutto le due ore e mezzo di pausa ogni giorno, che trascorrerò sicuramente in solitudine (tornare a casa è impensabile), vagando qua e là per la città, o mangiando tristemente un'insalata, con mille pensieri ossessivi in testa. Ore utili al pranzo che io non vorrei fare, ma che vorrei utilizzare per la palestra, troppo lontana dal luogo di lavoro. Credo che l'attività fisica si sposterà al fine settimana e a due sere post lavoro. Altrimenti dovrò iscrivermi in una nuova palestra più vicina... tuttavia l'idea di lasciare varie persone e ricominciare “da capo” mi rattristisce.
Sono consapevole che tutta sta' riflessione sia una baggianata assurda, una stronzata colossale da bambina immatura ed ingrata, - come mi hanno urlato i miei (che purtroppo non riescono a capire un bel nulla delle sensazioni interiori e, anziché tendermi una mano, un abbraccio, scuotono la testa, sospirano o mi offendono con qualche misero aggettivo) ma io ieri sera ho pianto tanto, talmente tanto da provare a farmi del male e a vomitare davanti a quel cavolo di bagno. … Ma non ci sono riuscita, sono troppo inesperta e troppo egoista per sentire lo stomaco graffiare o per vedere ferite sul corpo, su quel corpo che cerco tanto di scolpire (invano ovviamente).

Adesso mi domando quanto io sia ancora malata...
E mi spaventano fortemente i periodi di grande preoccupazione come questi, in cui la ricaduta è dietro l'angolo e l'anoressia fa capolino sghignazzando e tendendomi la mano.

Tanto per risultare ancor più strana e contorta vi dico che qualche giorno fa mi sono pure fatta i capelli. Data la ricrescita che avevo direi che ce n'era estremamente bisogno.
E in aria di cambiamenti, una schiaritura diversa ci sta' bene. Color rame.

(Foto penosa, ma l'unica che sono riuscita a farmi tra un pianto e l'altro)



E con questa foto penosa vi saluto.
Un bacione a tutti, vi auguro una buona settimana.

Ilaria.



36 commenti:

  1. Mi spiace per questo accanirsi di eventi tristi e negativi. Ti abbraccio forte.
    PS= capelli bellissimi.

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    1. ..Grazie Dama per essere passata e per il complimento sui capelli, troppo gentile :)

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  2. Dolce Ilaria, ho sentito molto il tuo post, perché viviamo anche le medesime situazioni. Ti capisco moltissimo nella tua situazione di nipote che è costretta a vedere i propri nonni su lettini ospedalieri, con strumenti antidecubito, di alimentazione artificiale e di drenaggio di liquidi corporei. Ti abbraccio forte in questo, proprio perché so benissimo cosa significhi.

    Il mio consiglio, per quanto io possa essere l'ultima persona a poterlo dispensare, è quello di non arrovellarti la mente sul fatto che tu sia o meno all'altezza. Nessuno all'inizio conosceva il proprio lavoro... occorre un po' di gavetta, ed è quella che starai per fare. Non pensare troppo, fallo e basta, e mentre lo farai, ogni giorno apprenderai qualcosa che il giorno dopo non dovrai più chiedere come si fa.

    Sì, fai bene a distrarti, anche se spesso ti sembra irrispettoso verso le sofferenze che ci gravitano attorno... ma noi siamo noi. Questa è la nostra vita, questo è il nostro momento, è il nostro presente. E' brutto a dirsi, ma non possiamo fossilizzarci nell'osservare impotenti la sofferenza, perché dobbiamo badare innanzitutto a noi stessi, perché ora siamo noi ad essere in ballo.

    Ti abbraccio davvero forte. Sii prima di tutto tu ad esser forte. Raccogli le tue idee, ordina i tuoi pensieri e vivi il tuo presente che viene scandito da un secondo all'altro. Ce la farai... ne sono più che sicuro. ;)

    Ispy

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    1. Innanzitutto mi spiace per quello che stai passando per i problemi di salute con i nonni. Sono situazioni difficile da accettare e da gestire. Grazie dell'abbraccio... ovviamente contraccambio.
      Grazie per le parole di conforto e di ottimismo che mi hai scritto. Mi fa sorridere leggerle... :)

      Grazie ancora, buona domenica Ispy!!!

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  3. Purtroppo capisco benissimo come ti senti ad assistere all'inevitabile declino (fisico e psicologico) di qualcuno a cui vuoi bene. Capisco quell'orribile senzazione di impotenza.
    Ti abbraccio a distanza.
    p.s. bello il nuovo colore!

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    1. Grazieee! Mi fa piacere che approvi il colore dei capelli.
      Riguardo alla sensazione di impotenza ci hai azzeccato in pieno. Mi spiace che tu la capisca, davvero.
      Coraggio ad entrambe.

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  4. Cara Ilaria,
    mi dispiace per quello che sei costretta ad affrontare. Non dovrebbe toccare a nessuno vedere i propri cari ammalarsi e peggiorare lentamente, abituandosi a scene che si vorrebbe non aver mai dovuto vedere.
    Ti sono vicina e ti abbraccio forte perché lo meriti.
    Tu sei meravigliosa, ma davvero (anche avere portato tuo fratello al concerto lo dimostra) e non devi più farti mille domande ossessive, mille complessi per cose che non esistono.
    Non farti del male, è veramente l'ultima cosa di cui hai bisogno.
    E non ascoltare le parole dei tuoi genitori, a volte per rabbia e stanchezza (si sentiranno devastati in questo periodo) si dicono cose di cui poi ci si dispiace enormemente,
    Non essere cattiva con te stessa, per favore.
    Abbraccio.
    K.

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    1. .. Sei sempre una certezza...
      Riesci a dire le parole giuste perchè comprendi molto le persone.
      Ti ringrazio enormemente del coraggio che provi a darmi e dei complimenti che mi fai!
      Un abbraccio a te...!

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  5. Ti sono molto vicina. A gennaio mio padre ha avuto in ictus cerebrale molto forte che ad oggi lo costringe su una sedia a rotelle (in casa di riposo - ma speriamo di portarlo a casa prima o poi).

    Sai, invece, perché non vivi il positivo che ti è capitato guardandolo da un'altra prospettiva? Avrai due ore per te di pausa nelle quali potrai leggere o scrivere o rilassarti. Inoltre l'impegno lavorativo ti terrà la mente così occupata da farti (speriamo) passare i pensieri ossessivi in secondo piano. E se questa fosse una benedizione?

    (Il colore dei capelli è meraviglioso e tu, da quel poco che si vede, sei bellissima).

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    1. Cara Mareva... grazie, di cuore.
      Su tuo padre posso dire che lo avevo letto in precedenza, ma rileggerlo mi fa tanto male...
      Malattie come gli ictus sono brutte a qualsiasi età è vero, ma sconvolgono molto di più quando siamo giovani ed adulti. Per cui mi dispiace tantissimo per lui e per voi. Mi auguro che la situazione si risolva presto con il suo ritorno a casa. Farebbe bene a lui in primis e pure alla tua famiglia.

      Spero nella benedizione allora! ;)

      Ps. Sei troppo gentile per la foto, complimenti immeritati direi! Non ho messo il mio viso non perchè voglia tenerlo "segreto", avevo gli occhi rossi e gonfi, era meglio censurarlo in questo caso! ;)

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  6. Cambiare e iniziare un nuovo percorso in un ambiente sconosciuto mette paura. È normale essere ansiosa e nervosa, e se senti che piangere ti aiuta, sfogati! Sicuramente ci sarà un periodo di assestamento, ma tranquilla ke non appena prendi il via, vedrai ke sarà tutto piu facile. Piano piano ti abituerai al posto di lavoro, alle mansioni e alle persone con cui lavorerai. Per la palestra so che adesso sei in crisi, ma forse cambiando le tue abitudini riesci a incastrare tt i vari impegni. Se è un lavoro sedentario magari quando stacchi avrai voglia di scaricare la tensione o di muoverti un po in palestra. Cerca d non farti troppe paranoie e di affrontare una cosa x volta, una giornata alla volta. So che non mi conosci e che ti puó sembrare strano ke ti scrivo tt qst cose, ma io avrei reagito esattamente come te se fossi stata nel tuo caso, e le tue paure spesso sono uguali alle mie. Quindi ti ho scritto xk ti capisco e xk spesso avrei voluto anche io qlk1 ke mi tranquillizzasse. Buona fortuna! Un abbraccio.
    L.

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    1. Piangere è sempre stato un piccolo metodo di sfogo per me. "Butto fuori" le emozioni, come se dopo fossi più leggera.

      Ti ringrazio per ciò che hai scritto... hai ragione su tutto!
      Pur non conoscendoti ti sento molto vicina nel mio modo di ragionare...... grazie ancora per le tue parole dolci!
      Un abbraccio a te!!!

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  7. Mia cara Ilaria, le tue paure non sono poi così strane...quando capitano tante cose tutte assieme, quando intorno si vede i nonni precipitare nella profonda vecchiaia...tutto è possibile. L'incertezze, le paure di non farcela sono sempre in agguato...naturale...umano. Sicuramente ci sarà un periodo di assestamento...il tirocinio serve a questo, ma mano a mano che imparerai a muoverti, in quell'ambiente, ti farai più sicura e sono certa che ti piacerà. Conoscerai nuove persone, avrai colleghi, colleghe di lavoro, non preoccuparti per la palestra...o per l'orario spezzato...per ogni cosa c'è la soluzione...bisogna solo trovarla!! Non farti sopraffare dal panico e tutto si risolverà per il meglio. Buona serata, ciao Stefania

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    1. "Per ogni cosa c'è la soluzione" ....
      ... Grazie per questa frase così vera ma così lontana dal mio modo di ragionare... Io sono abituata ad affogare in un bicchiere d'acqua, tra pensieri, ossessioni e paranoie... il tutto contornato dalla paura che mi blocca...
      Grazie ancora Stefania, buona domenica.

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  8. Io ti capisco moltissimo! Anche io sto lavorando (solo fino a fine mese, per ora) e condivido tutte le tue paure, sia quelle legate al fatto di non sentirti all'altezza, sia quelle legate al peso. Anche io ho molto meno tempo per fare attività fisica e cambiare orari e ritmi ha avuto un effetto deleterio sul mio corpo e sul mio peso.
    Però pensa che almeno sarai costretta ad uscire, avrai tante cose cui pensare, avrai modo di distrarti e sicuramente questo non può farti che bene. Poi magari è una bella possibilità per il tuo futuro!
    Un abbraccio e in bocca al lupo!

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    1. Crepi Euridice!!!!
      Ti confesso che il tuo post mi ha impaurito molto in merito all'argomento peso.... non so' cosa pensare sinceramente. Ho solo paura di tornare indietro, a quei ragionamenti sciocchi e distruttivi.
      Grazie però per l'incoraggiamento...
      Buona fortuna pure a te :)
      Un abbraccio.

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  9. Cara Ilaria, ti sono molto vicina anche io. Anche io come te ho un nonno con ictus e demenza senile che avanza e peggiora, e mia nonna che si occupa di lui e non ce la fa, con me e mia madre che non possiamo prenderci cura di lei ed aiutarla perché lontane... Sono situazioni brutte, vedere persone forti diventare deboli e perdere il senno. Ti viene fa pensare che, al loro posto, vorresti andartene via velocemente e senza far soffrire così chi ti sta intorno. È la vita e a volte è davvero incomprensibile...

    È normale, poi, aver paura. Non sentirsi adeguati. Ma sei stata chiamata per un tirocinio e quindi per imparare e sono sicura che apprenderai al meglio tutti i segreti del mestiere. Non serve sempre una laurea per avere piccole botte di culo ;) e poi, finite le otto ore andrai a sfogarti in palestra, su... hai un sorriso bellissimo, sai? :) e anche il colore, è molto fico ^^

    Baci

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    1. Lola mi spiace tanto per tuo nonno e per la vostra lontananza. I miei nonni paterni abitano sopra di me, quelli materni a 20 km da casa mia, siamo vicini ma purtroppo il tempo a disposizione è poco, sopratutto perchè c'è anche mio fratello che ha bisogno.
      Io, non mi prendere per cattiva, auguro a loro di soffrire il meno possibile. E se meno sofferenza significa spegnersi subito io sono d'accordo, preferirei andasse in questo modo, piuttosto di passare anni a vederli in un letto, con gli sguardi persi chissà dove.

      Grazie per l'incoraggiamento e per i complimenti del colore :)
      Un abbraccio.

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  10. Cara Ilaria,
    Ti mando un fortissimo abbraccio e anch'io ti sono molto vicina in questo brutto momento. Hai fatto bene secondo me ad andare al concerto e a portare tuo fratello insieme a te, è comprensibile il senso di colpa e il desiderio di stare accanto ai tuoi cari nel momento del bisogno, ma a volte distrarsi per qualche ora aiuta a riprendere la carica per affrontare le prove alle quali ci sottopone la vita.
    Mi dispiace tanto anche per il lutto dovuto alla perdita della collega di tua madre, dev'essere stato difficile per voi soprattutto in un periodo come questo.

    Per quanto riguarda il lavoro, ti posso dire che le tue sensazioni sono comprensibili e normalissime, ma essendomi dovuta occupare in diverse occasioni della selezione del personale posso assicurarti che quando una persona arriva spaventata dalla sensazione di non essere all'altezza, di solito questa paura la spinge a tirare fuori il meglio di sé e in poco tempo apprende molto più di quanto faccia chi invece crede che il posto gli sia dovuto.
    Cerca di imparare più che puoi e di prendere il meglio da quest'esperienza, vedrai anche che dopo un po' di tempo ti abituerai alla nuova routine e riuscirai a ritagliarti i tuoi momenti da dedicare all'esercizio fisico.

    Come dico anche nel mio ultimo post, spesso i genitori sanno essere davvero crudeli non rendendosi conto di quanto le loro parole possono ferirci, siamo noi a dover farci scivolare addosso ciò che ci viene detto, anche se capisco perfettamente quanto sia frustrante non ricevere da loro la comprensione di cui avremmo bisogno. Il fatto che tu non sia riuscita a farti del male non è egoismo, è amor proprio. In quel momento ti sei fermata prima di procurarti un ulteriore dolore oltre a quelli di cui sei costretta a farti carico in questo momento così delicato. Hai fatto la scelta più saggia, sii orgogliosa di te stessa.

    Ti mando un bacione cara,
    P.S. I capelli ti stanno benissimo!
    Joy.

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    1. Joy ti sei dilungata tantissimo e ciò può farmi solo un enorme piacere! Hai perso troppo tempo con i miei pensieri!!

      Non so' se ho fatto la scelta più saggia, ho semplicemente pensato un attimo agli effetti che potevano avere i miei gesti contro me stessa. Nessun beneficio, tutti svantaggi...non ne valeva la pena.
      La parola di conforto di mia mamma la cercavo... la volevo... la desideravo, ma non arriva tutt'oggi. Non riesce proprio a comprendere cosa voglia dire per me catapultarmi in un mondo nuovo, senza possibilità di muovermi come il mio inconscio vorrebbe e tutte le sensazioni contrastanti e deleterie che avrò in testa. Per lei il lavoro ha solo aspetti positivi, per me no, mi sento un po' incatenata.

      Grazie ancora per essere passata, per i complimenti sui capelli...
      Un bacione!!!

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  11. Le difficolta della vita non hanno bisogno che di stelle non di lacrime.
    Maurizio

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    1. Ciao Maurizio, benvenuto nel mio spazio!
      Bellissima frase.. dovrò ricordarmela più spesso.
      A presto, spero :)

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  12. Ciao Ilaria, il concerto è stato un momento di gioia che meritavate tu e anche tuo fratello, per vedere anche un'altra parte di voi.

    Le tue paure per il lavoro sono normali, penso che sia ovvio avere del timore per una cosa molto nuova, l'avremmo tutti anceh noi più grandi.

    Prendila come un nuovo gradino da aggiungere alla tua autonomia e per il resto delle tue paure che riguardano la tua malattia, non sono esperta, ma il fatto che tu ne sia consapevole penso che sia un bene, conosci i tuoi limiti, in entrambi i sensi e sarai brava a gestirli.
    Datti un pochino di fiducia in più.

    La foto non è penosa e quel riflesso rame è davvero bello, brava!

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    1. Il concerto è stato bello proprio perchè ha dato emozioni forti e diverse dalla buia quotidianità. Tanto strano, ma da ricordare a lungo! (e da rifare, magari)
      Ti ringrazio per l'incoraggiamento...
      ... Proverò a darmi fiducia! :')

      Un bacione!!!

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  13. Ma sai che sei bellissima e questo colore ti dona molto? Ora ti sembra che io in questo periodo"molto " peggiore del tuo sia prodiga di complimenti...?
    Smettila di vomitare e di guardare negativo, si aprono porte insperate a moltissimi e tu le accogli così..In un altra palestra potrai incontrare nuova gente , vedrai, chissà magari pure migliore e lascia perdere i commenti genitoriali , a volte sono così distratti pure dai loro affanni.
    I nonni in casa non sono una cosa facilmente gestibile ed è ammirevole che voi li abbiate tutti con voi.
    Stai fiorenedo bambina mia e anche nel migliore dei modi!
    Ti voglio bene!

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    1. .... Nelluccia cara, quanti complimenti per me... valgono ancora di più di fronte alle mille difficoltà, alla tristezza che devi superare.
      Quindi... grazie di cuore per ciò che hai scritto....

      Riguardo ai nonni no, forse non mi sono espressa bene, nessuno abita nella stessa nostra casa. I nonni paterni abitano però sopra di noi, quelli materni a circa 20 km. Insomma, tutti vicini.. il che ha i suoi vantaggi ma pure i suoi svantaggi di fronte alle malattie e alla loro gestione.

      Ti abbraccio fortissimo... FORZA...!!!

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    2. Vedi come è bello aiutarsi a vicenda, tesorino mio?

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  14. Ciao Ilaria :)
    Leggo solo adesso il tuo post visto che da mercoledi scorso fra mille cose (e Paola soprattutto ^^) sono stato "strappato al mondo" ^^ Merita attenzione essendo, come tutti i tuoi altri, particolarmente "pieno" :)
    Ci sono tanti spunti di riflessione, andando con ordine come credo avrai capito il discorso dei nonni è un qualcosa che mi tocca molto, e capisco bene quello che passi e provi. Io poi ho avuto una vicenda familiare un pochino così quindi ne ho "vissuti" solo due, intensamente, anche perchè abitavano al piano sotto il mio quindi siamo sempre stati a stretto contatto. Mio nonno purtroppo ormai 15 anni fa e alla soglia degli 80 ci lasciò, mia nonna da 7 anni almeno ha iniziato a degenerare ed è stato un qualcosa di fortemente traumatico per tutti. Oggi, paradossalmente, ci siamo quasi abituati a vederla così, il che è forse ancor più triste perchè sei quasi "preparato" al peggio, e perchè è come esserci ma in realtà non esserci... ci penso spesso al perchè la vita vada così e non so darmi risposte, evito anche di mettere in mezzo fede, religione ecc... proprio a livello umano, personale, perchè una vita deve concludersi in questo modo?
    In ogni caso però non voglio divagare, parlavamo dei tuoi di nonni dei quali ho letto la storia e, per quanto sia difficile, io ti consiglio di stargli accanto quando puoi. Perchè anche se non stanno bene comunque ti hanno amata tanto, e scene tenerissime come quella che hai raccontato del loro contare assieme, che sicuramente sarà nato da una scintilla che li ha finalmente ri-uniti al di là delle loro malattie, è un esempio di quello stesso amore. Ho cercato di immaginare come possano stare in quella stanza, in letti separati con le sbarre... fa male davvero, ma penso che questo momento ti abbia dimostrato che ancora qualcosa c'è, che ancora resiste il loro amore e la loro unione, che... vale la pena starci, con loro, anche così.
    Mi dispiace poi per l'amica della tua mamma, perdere una donna così giovane è terribile, posso solo immaginare il dolore della famiglia. Purtroppo per quel tipo di male c'è poca prevenzione ed è invece piuttosto diffuso a quanto ne so, quindi spero che tante donne possano controllarsi per, nel caso, prenderlo in tempo evitando simili disastri, perchè curandosi in tempo è possibile ridurne l'impatto... poi certo, anche qui, ti chiedi davvero perchè debba accadere ciò... in base a cosa, per quale "disegno".
    Ma veniamo adesso alle cose più positive, il concerto di Eros con tuo fratello è stato sicuramente un bel momento cui hai fatto benissimo ad andare (non c'è nulla di più bello che un premio inatteso talvolta), e che certamente in questo stato di cose ti ci voleva :) A questo poi aggiungo i complimenti per il contratto che hai firmato, anche se è "solo" un tirocinio è comunque qualcosa, e magari poi dopo i 6 mesi sviluppa in altro. Ma a prescindere è una nuova esperienza che ti porterà a conoscere nuove persone e soprattutto cose, e ti farà curriculum che di questi tempi non guasta mai :) Quindi brava, davvero, non devi smettere di crederci nelle cose, vedi? :)
    E allora su, so che hai paura e che non ti senti capita, so che avresti bisogno di qualcosa che non stai ricevendo e questo non è troppo d'aiuto, ma cerca di farti forza con le cose positive che hai (perchè ne hai!), ammettendo comunque che tante delle vostre incomprensioni familiari possano derivare anche proprio dalla tensione per come stanno i nonni e per queste brutte vicende che hai raccontato... insomma, probabilmente a mente fredda episodi come quello che ti ha fatto tanto soffrire e star male giorni fa non ci avverrebbero, ma è umano "esplodere" talvolta, anche in modo brusco e dicendo cose che non si pensano ;)
    Quindi dai, capelli nuovi, lavoro nuovo... credi nei cambiamenti che stai vivendo e vivili in modo positivo senza farti bloccare da paure che non servono. Andrà tutto bene, soprattutto se tu sarai la prima a crederlo e a crederci :)

    Buona settimana! :)

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    1. Come ogni volta.. grazie. Grazie Maurizio per la positività, l'incoraggiamento e la riflessione che doni attraverso i tuoi commenti.
      Credere in sè stessi è il modo migliore per intraprendere il percorso giusto, peccato sia così complicato. Ma in fondo se ognuno di noi non crede in sè stesso non possiamo pretendere che gli altri lo facciano per noi.
      Mi spiace moltissimo per tua nonna, concordo assolutamente con il tuo discorso in merito all'abitudine di vederla in quella condizione, di essere preparati sempre "al peggio" e di esserci/non esserci.
      Mi sono chiesta tante volte il senso di tali malattie, di terminare la propria vita senza vivere veramente, privata dei ricordi, del vissuto, del pensiero...
      E' terribile.
      Ho spesso interrogato Dio, l'ho pure incolpato nei momenti di collera, vorrei tanto sapere il motivo di tanta sofferenza.
      (e ciò alla fine vale un po' per tutte le malattie/disgrazie)

      ... Spero tu abbia passato belllissime giornata con la Paoletta, i vostri post lo confermano! Siete adorabili.

      Buon inizio di Novembre!!!!

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  15. Purtroppo le cose negative spesso si accavallano e non ci lasciano tregua.
    Si spera che un brutto periodo passi, poi ne arriva un altro che ci fa stare male il doppio.
    Hai fatto bene ad andare al concerto, e dovresti applicare questo pensiero in tutto.
    Mai rinunciare a qualcosa perché si sta troppo male o si pensa di non meritarselo, te lo dice una che ha vissuto un sacco di anni così.

    Dobbiamo trasformare tutto il dolore che abbiamo accumulato e provato negli anni, lo dobbiamo trasformare in forza, dobbiamo ripartire dalle piccole cose, conquista dopo conquista e arrivare a sentirci serene.

    Bellissimo il tuo nuovo colore!!!

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    Risposte
    1. Alexandra... grazie!
      Hai proprio ragione... "dobbiamo trasformare tutto il dolore in forza", solo così potremmo riuscire a riappropriarci della nostra vita, del nostro sorriso, della nostra voglia di fare, di andare, di partire (...)
      Combattiamo insieme... coraggio!

      Un bacione!

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  16. Ciao cara, innanzitutto bellissimi capelli :)
    Mi dispiace per la tua situazione familiare, capisco il tuo dolore ma sei giovane e devi farti forza e andare avanti. Capisco benissimo il tuo discorso per quanto riguarda il lavoro, la stessa cosa sta accadendo a me. Anch'io a breve inizierò un lavoro full time, tutto il giorno e mi viene l'ansia perché la prendo come una "prigione". Insomma, relegate nel posto di lavoro a mangiare in pausa pranzo in un'ora di tempo e con persone che ancora non conosco e non so se mi troverò bene. Ma sai qual'è il nostro problema? Abbiamo paura di crescere, di vedere il mondo con gli occhi di un adulto e cominciare a fare la vita di un adulto. Ma è anche vero che è inutile farsi domande e porsi problemi già prima di cominciare, magari la felicità è dietro l'angolo e quello che pensavamo fosse un ostacolo, diverrà una bella esperienza! Quindi non mollare e testa alta :) Poi pensa solo ai momenti felici che stai vivendo, sono quelli per i quali vale la pena vivere. E fatti forza per la tua famiglia, loro ti vorranno sempre bene :)
    Ti abbraccio tanto,
    Un bacione!

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    1. Inanzitutto in bocca al lupo per il tuo lavoro.
      Hai descritto e riassunto benissimo ciò che penso lavorando tutto il giorno: una "prigione". L'idea di essere costretta ed incatenata, rilegata ad una scrivania, a falsi sorrisi, a parole gentili e confortanti...
      Eppure mi rendo conto che in ogni lavoro è così, c'è sempre forzatura a mostrarsi nel mondo, a contatto con altre persone, ci sono obblighi e doveri da rispettare... è la vita da adulto, come hai detto perfettamente tu.

      Un abbraccio a te, sono curiosa di sapere come andrà la tua esperienza :)

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  17. Sono in ritardo, ma ci sono!
    Beh, che dire.

    In primo luogo, anche a me ha fatto molto emozionare la scena che hai descritto coi tuoi nonni: la parte del non potersi toccare ma sentirsi presenti, in qualche modo, l'uno per l'altro, stringe il cuore.

    In secondo luogo, sono molto felice che tu possa iniziare questa nuova esperienza lavorativa. Capisco benissimo come tu possa sentirti. Magari il nodo in gola, le notti insonni ad immaginare scene catastrofiche che poi, al 99%, non accadranno.
    Come ha scritto bene ad esempio Ispy, nessuno nasce già pronto, tutti hanno incominciato da qualche parte e sono sicura che tu non sarai certamente peggio di tutti gli altri. Quindi vai tranquilla, un bel respiro profondo quando senti il cuore battere più forte e continua a camminare. Pensa che quelle che hai intorno sono solo persone, esseri umani come te, ed anche sbagliare non sarà un dramma. Poi secondo me, sarà anche entusiasmante sentirti in un contesto nuovo, con gente tutta nuova da scoprire e con cui fare amicizia.
    Non è detto che i tuoi pranzi saranno un voto alla solitudine!

    E non ti affliggere troppo neanche con la palestra, non devi punirti per nulla, sii solo sicura di stare bene con te stessa.

    Devo dire che una nota stona, nel tuo post, per me. Ed è la voce di Eros :-P
    Che a me non piace proprio luiiii, ma mi è piaciuta molto la scena col tuo fratellino quindi sei perdonata. E poi, hai visto che ogni tanto la fortuna gira anche per te?Io non ho mai vinto neanche un cioccolatino ai giochi "vinci sempre" xD

    Dai, stai tranquilla, andrà tutto bene!Ed i capelli ti stanno benissimo. Hai anche un bel sorriso, ma cosa vuoi di più?^.^

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    1. Ciao Paoletta!
      Grazie delle tue parole...
      Ti ho sentita molto comprensiva verso le mie sensazioni e questo mi fa piacere, perchè forse ciò che volevo intendere è stato capito ed io sono riuscita a spiegarmi.
      Mi spiace per Eros, ma a me piace, non ne vado pazza lo ammetto, ma ho stima verso di lui come artista e provo emozioni a sentirlo cantare.
      Il titolo del mio blog deriva proprio dalla sua canzone "Parla con me".

      Il mio sorriso bello? Ti sbagli. Ho sempre odiato il mio viso, bocca, occhi, fronte in particolare.

      Un bacio!

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