In questo periodo mi sento così.
Non in direzione d'arrivo, non a metà strada, ho però la percezione di essere in un ambiente confortante. Uno spazio diverso da quell'inferno in cui vagavo da anni.
"Il lavoro non mi piace, non piace
a nessuno, ma a me piace quello che c è nel lavoro: la possibilità
di trovare se stessi"
J. Conrad.
Frase più azzeccata non potevo
trovarla.
La ritengo perfetta, perlomeno nella
mia situazione attuale.
Ho sempre dato una grande importanza al
lavoro, fin da bambina fantasticavo su cosa avrei potuto fare da
grande, a ciò che sarei diventata.
Mentre le altre pensavano a trovare il
fidanzatino, a collezionare Barbie, a scegliere il nome dei propri
futuri figli, io, in un angolino, pensavo a me stessa, da grande.
Ricordo che inizialmente, durante la
scuola materna, volevo fare la parrucchiera.
Ero troppo affascinata dalla
parrucchiera di mia nonna, quella signora tutta "chicchetosa"
, capelli rossi, rossetto rosso fuoco e orecchini grandi dorati.
Un po' volgare effettivamente, ma lei
stava bene, si vedeva come Sapeva indossarli, si notava proprio come
fosse a suo agio.
Mi faceva sentire una regina dopo aver
curato i miei capelli. Mi faceva sentire bella, come mai pensavo di
essere, neanche a quel l'età.
Ed io in futuro avrei voluto
semplicemente far sentire belle tutte coloro che ne avevano bisogno,
tutte quelle ragazze, signore che avrebbero dovuto apprezzarsi di
più.
Passarono gli anni e, con la scuola
elementare, cominciai a guardare in TV il programma di Rita dalla
Chiesa: "Forum". (Credo che tutti lo avrete visto almeno
una volta.)
A me piaceva. Ma tanto eh, talmente
tanto da voler rimanere a casa per dormire fino a tardi e guardarlo,
anzichè andarmene a scuola.
Mi piaceva il senso di giustizia che
apparentemente aleggiava e io, essendo sempre piccola, lo percepivo
dal giudice con la toga, da quelle sentenze di cui non capivo una
mazza se non chi avesse ragione e chi fosse nel torto.
Da lì comparve la curiosità, la
passione per la legge, (so che è buffo, insensato che sia iniziata
così, con uno sciocco programma televisivo), per la giustizia, per i
diritti... fu la nascita di quel senso di dovere, di responsabilità
che ancora oggi porto strettamente dietro.
Iniziai a leggere i giornali, ad
interessarmi all'attualità, a cercare libri semplici e comprensibili
per gli anni che avevo...
Alle superiori, studiando diritto non
potei far altro che innamorarmi della materia.
È stato il primo Amore, un Amore pieno
di codici da leggere, studiare, di leggi da imparare, di concetti da
capire, di numeri da memorizzare, di parole strane da ricordare.
E così ho intrapreso la strada
dell'Università... Di giurisprudenza, facoltà da me tanto
desiderata.... quante volte ci sono entrata, come una semplice
studentessa, quando in realtà ero ancora minorenne? Mi bastava
respirare l'aria di quell'ambiente per essere felice.
Non aspettavo altro, ve lo giuro.
Tremavo solo all'idea. Mi batteva il cuore di gioia solo a pensarci.
Iniziò la nuova avventura, durata
solamente due anni.
Due lunghi anni con l'ambizione di
diventare Avvocato.
Un sogno di una vita, quello di
sentirmi donna in carriera, una paladina della giustizia, un
difensore dell'umanità, di quegli immensi principi costituzionali
tanto ammirati.
Sognavo un mondo migliore. Un mondo
GIUSTO.
Fatto da persone giuste, dove i buoni
ottengono e i cattivi pagano.
...Visione favolistica vero?
Eppure io ci credevo.
Povera stupida. Persone piu ingenue di
me ce ne sono veramente poche.
Mi ero convinta di potercela fare, che
sarebbe stato splendido, che ero destinata a rendere reale il senso
di giustizia che dentro mi opprimeva.
Invece di questi due anni ricordo
soltanto cose negative... Studio straziante, ripetitivo e mai
soddisfacente. I risultati ottenuti erano discreti, considerando la
media del 29. Però mentre io mi facevo un culo pazzesco, altri
ignobili studenti, figli di papà, si prendevano lo stesso voto,
studiando la metà. Chi conosceva il professore, chi si sbottonava la
camicia, chi leccava il culo a lezione....
Compagni di università che ti
cercavano solo per gli appunti, per sapere le domande di esame, per
aiuto e poi, appena loro avevano finito, ti lasciano sola tutta l'estate
nelle tue paure, nei tuoi pensieri, nella tua tristezza.
Per non parlare dei famosi Principi
contenuti nei libri che nella realtà venivano (e vengono!!!)
decisamente ribaltati, ignorati, violati, maltrattati... il motto non
era più, quello che io avevo stampato in testa e che mi faceva
brillare gli occhi: "la legge è uguale per tutti", ma "la legge si applica ai nemici e la si interpreta agli amici".
Sono stata privata del mio desiderio,
della mia ambizione, della mia sicurezza.
Attorno a questi castelli di sabbia
ormai franati si è alimentata l'anoressia...(oltre ai problemi familiari...) ... Sempre più prepotente,
più stretta, più forte mi ha avvolto nelle sue grinfie, non
lasciandomi quasi più fiato, più spazio per niente e nessuno...mi
sono lasciata cullare dolcemente da essa dato che ormai non valeva la
pena rimanere.
E oggi dopo una lotta straziante, mi
ritrovo cambiata, piena di lividi in ogni parte del mio corpo, con un
cuore martoriato ed una testa confusa, barcollante.
Eppure "...io sono ancora qua",
come dice Vasco.
Qua semplicemente per merito di poche
persone ed in particolare grazie al LAVORO.
(Un lavoro vero e proprio PURTROPPO non
ce l'ho, ho una occupazione soltanto per 3-4 giorni a settimana nient'altro.)
A quelle ore di distrazione dai
pensieri, di affermazione delle mie potenzialità, di crescita
intellettuale, di soddisfazione personale che solo esso è stato in
grado di donarmi.
Perché dopo una giornata intensa di
lavoro non c è niente di più bello che tornare a casa stanca,
sorridente, con la pancia vuota in attesa di mangiare il piatto
preparato da tua mamma o da babbo senza sentirti in colpa, ed al
tempo stesso con una testa estremamente piena di soddisfazione.
Forse si, forse ho davvero imboccato la
strada per trovare me stessa. (?)
Forse il lavoro è l'unica cosa che può
salvarmi.
E voi a chi/che cosa riconoscete il
merito di avervi aiutate? Chi, o cosa è, secondo voi, la vostra
"salvezza" di fronte alle difficoltà?
Grazie per i commenti, per le visite.
Un bacio a tutti.
Ilaria