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...Sono una bambina capricciosa e sognatrice,
una ragazza complicata e lunatica,
una donna che sta' nascendo e si fa forza per affrontare il peso della vita.


domenica 26 aprile 2015

Sentirsi un po' salvati dall'inferno...

In questo periodo mi sento così.
Non in direzione d'arrivo, non a metà strada,  ho però la percezione di essere in un ambiente confortante. Uno spazio diverso da quell'inferno in cui vagavo da anni.

"Il lavoro non mi piace, non piace a nessuno, ma a me piace quello che c è nel lavoro: la possibilità di trovare se stessi"
J. Conrad.


Frase più azzeccata non potevo trovarla.
La ritengo perfetta, perlomeno nella mia situazione attuale.
Ho sempre dato una grande importanza al lavoro, fin da bambina fantasticavo su cosa avrei potuto fare da grande, a ciò che sarei diventata.
Mentre le altre pensavano a trovare il fidanzatino, a collezionare Barbie, a scegliere il nome dei propri futuri figli, io, in un angolino, pensavo a me stessa, da grande.

Ricordo che inizialmente, durante la scuola materna, volevo fare la parrucchiera.
Ero troppo affascinata dalla parrucchiera di mia nonna, quella signora tutta "chicchetosa" , capelli rossi, rossetto rosso fuoco e orecchini grandi dorati.
Un po' volgare effettivamente, ma lei stava bene, si vedeva come Sapeva indossarli, si notava proprio come fosse a suo agio.
Mi faceva sentire una regina dopo aver curato i miei capelli. Mi faceva sentire bella, come mai pensavo di essere, neanche a quel l'età.
Ed io in futuro avrei voluto semplicemente far sentire belle tutte coloro che ne avevano bisogno, tutte quelle ragazze, signore che avrebbero dovuto apprezzarsi di più.

Passarono gli anni e, con la scuola elementare, cominciai a guardare in TV il programma di Rita dalla Chiesa: "Forum". (Credo che tutti lo avrete visto almeno una volta.)
A me piaceva. Ma tanto eh, talmente tanto da voler rimanere a casa per dormire fino a tardi e guardarlo, anzichè andarmene a scuola.
Mi piaceva il senso di giustizia che apparentemente aleggiava e io, essendo sempre piccola, lo percepivo dal giudice con la toga, da quelle sentenze di cui non capivo una mazza se non chi avesse ragione e chi fosse nel torto.
Da lì comparve la curiosità, la passione per la legge, (so che è buffo, insensato che sia iniziata così, con uno sciocco programma televisivo), per la giustizia, per i diritti... fu la nascita di quel senso di dovere, di responsabilità che ancora oggi porto strettamente dietro.
Iniziai a leggere i giornali, ad interessarmi all'attualità, a cercare libri semplici e comprensibili per gli anni che avevo...

Alle superiori, studiando diritto non potei far altro che innamorarmi della materia.
È stato il primo Amore, un Amore pieno di codici da leggere, studiare, di leggi da imparare, di concetti da capire, di numeri da memorizzare, di parole strane da ricordare.
E così ho intrapreso la strada dell'Università... Di giurisprudenza, facoltà da me tanto desiderata.... quante volte ci sono entrata, come una semplice studentessa, quando in realtà ero ancora minorenne? Mi bastava respirare l'aria di quell'ambiente per essere felice.

Non aspettavo altro, ve lo giuro. Tremavo solo all'idea. Mi batteva il cuore di gioia solo a pensarci.

Iniziò la nuova avventura, durata solamente due anni.
Due lunghi anni con l'ambizione di diventare Avvocato.
Un sogno di una vita, quello di sentirmi donna in carriera, una paladina della giustizia, un difensore dell'umanità, di quegli immensi principi costituzionali tanto ammirati.
Sognavo un mondo migliore. Un mondo GIUSTO.
Fatto da persone giuste, dove i buoni ottengono e i cattivi pagano.
...Visione favolistica vero?
Eppure io ci credevo.

Povera stupida. Persone piu ingenue di me ce ne sono veramente poche.

Mi ero convinta di potercela fare, che sarebbe stato splendido, che ero destinata a rendere reale il senso di giustizia che dentro mi opprimeva.
Invece di questi due anni ricordo soltanto cose negative... Studio straziante, ripetitivo e mai soddisfacente. I risultati ottenuti erano discreti, considerando la media del 29. Però mentre io mi facevo un culo pazzesco, altri ignobili studenti, figli di papà, si prendevano lo stesso voto, studiando la metà. Chi conosceva il professore, chi si sbottonava la camicia, chi leccava il culo a lezione....
Compagni di università che ti cercavano solo per gli appunti, per sapere le domande di esame, per aiuto e poi, appena loro avevano finito, ti lasciano sola tutta l'estate nelle tue paure, nei tuoi pensieri, nella tua tristezza.
Per non parlare dei famosi Principi contenuti nei libri che nella realtà venivano (e vengono!!!) decisamente ribaltati, ignorati, violati, maltrattati... il motto non era più, quello che io avevo stampato in testa e che mi faceva brillare gli occhi: "la legge è uguale per tutti", ma "la legge si applica ai nemici e la si interpreta agli amici".

Sono stata privata del mio desiderio, della mia ambizione, della mia sicurezza.
Attorno a questi castelli di sabbia ormai franati si è alimentata l'anoressia...(oltre ai problemi familiari...) ... Sempre più prepotente, più stretta, più forte mi ha avvolto nelle sue grinfie, non lasciandomi quasi più fiato, più spazio per niente e nessuno...mi sono lasciata cullare dolcemente da essa dato che ormai non valeva la pena rimanere.

E oggi dopo una lotta straziante, mi ritrovo cambiata, piena di lividi in ogni parte del mio corpo, con un cuore martoriato ed una testa confusa, barcollante.

Eppure "...io sono ancora qua", come dice Vasco.
Qua semplicemente per merito di poche persone ed in particolare grazie al LAVORO.
(Un lavoro vero e proprio PURTROPPO non ce l'ho,  ho una occupazione soltanto per 3-4 giorni a settimana nient'altro.)

A quelle ore di distrazione dai pensieri, di affermazione delle mie potenzialità, di crescita intellettuale, di soddisfazione personale che solo esso è stato in grado di donarmi.

Perché dopo una giornata intensa di lavoro non c è niente di più bello che tornare a casa stanca, sorridente, con la pancia vuota in attesa di mangiare il piatto preparato da tua mamma o da babbo senza sentirti in colpa, ed al tempo stesso con una testa estremamente piena di soddisfazione.

Forse si, forse ho davvero imboccato la strada per trovare me stessa. (?)
Forse il lavoro è l'unica cosa che può salvarmi.


E voi a chi/che cosa riconoscete il merito di avervi aiutate? Chi, o cosa è, secondo voi, la vostra "salvezza" di fronte alle difficoltà?


Grazie per i commenti, per le visite.
Un bacio a tutti.



Ilaria

42 commenti:

  1. Il lavoro aiuta, hai proprio ragione.
    Non che sia la panacea per tutti i mali però fa crescere e maturare.

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    1. Già, ci rende più consapevoli e regala soddisfazioni.
      Mi piace proprio per quella sensazione di utilità che mi trasmette.
      Grazie di essere passata :)

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  2. io non penso che una povera illusa non possa trovare il suo posto nel mondo, sebbene non sia poi così semplice trovarlo...
    oggi, la tua condizione di soldatessa, spezza le congiunture negative nelle quali ti sei trovata, e penso che ci possa essere tanto bene da trovare, anche attraverso il lavoro, anche se non è quello che speravi e pensavi avresti fatto mentre guardavi la Dalla Chiesa...

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    1. Grazie per le tue parole, il termine soldatessa mi fa sentire autorevole, forte, coraggiosa e non debole, fragile, insicura come tante volte ho creduto di essere...
      Grazie Pataalice, un bacio!

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  3. Ammetto che il mio lavoro nel corso degli anni ha modificato molto il mio carattere.
    Oggi però io e questo lavoro non leghiamo più,quel che mi ha insegnato mi ha portato oltre,oggi non mi basta più.
    Ilaria gli avvocati sono odiosi :-))) scherzo hai sempre davanti molteplici opportunità,per ora scrivi bene hai imboccato la via per costruire una nuova te( non ritrovarti,impossibile ritrovarti) e per ora è bello che ti concentri su questi,quando le ossa sarano ben forti avrai tante nuove visioni di quello che potresti e vorresti fare.Un bacione.

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    1. L'unica paura che ho è che sia troppo tardi, che le mie ossa possano ricostituirsi davvero, che io possa stare quasi bene quando ormai è tardi... Anzi, già mi ritengo in ritardo per molte cose...
      Comunque gli avvocati sono odiosi, è vero, un po' mi piace essere odiata ;)
      Ti ringrazio per tutte le parole che spendi per me, sei splendida, come ti ho scritto per mail!!!!
      Un bacione Carolina.

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  4. Mi mandi il tuo indirizzo emai qui : laridream@gmail.com, devo chiederti una cosa.Ciao

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  5. Mi piace molto quanto hai scritto e lo condivido totalmente.. dai sogni ferrei che la realtà stravolge e demotiva, alla positività del lavoro sulle nostre emozioni, sul nostro precario equilibrio altalenante.
    Anche io ho sempre pensato che il lavoro fosse importante, ma proprio oggi mi domandavo perché sia il solo argomento di discussione della gente, il lamentarse continuo.
    Siamo d'accordo che lavorare serva a guadagnare uno stipendio che consenta una vita decente, ma ha un'importanza emotiva non trascurabile che tu hai ben illustrato in poche righe e che da anni non mi capitava di sentire (o, come in questo caso, di leggere).
    Il lavoro serve a trovare il proprio posto nel mondo, in qualche modo.
    Buonanotte!

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    1. Si, hai colto perfettamente ciò che volevo dire. Ossia l'idea che il lavoro serva, oltre che per andare avanti ogni giorno, per avere il necessario (e pure un po' di superfluo), sopratutto per qualcosa che va al di là del materialismo, del pratico: per la mente, per noi stessi, per sentirci migliori.
      Si in un certo senso il lavoro ti colloca un piccolo posto nel mondo, hai detto detto proprio bene!
      Grazie e.. Un bacione!

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  6. Il lavoro ti cambia perché è vita ,quella tra gli altri. Il lavoro ti mette di fronte a te stessa soltanto e ti fa sentire vivo, quando non ti sfrutta e ti distrugge soltanto. Tu non sei una povera illusa. Tu hai cercato di fare ciò in cui credevi. La società è martoriata dal potere, e magari esistessero più persone come te. Vogliono farci credere che se sei fragile e sensibile perderai. Tu continua a lottare. Noi vinceremo, lo so. Lo sento.

    Un abbraccio forte. :-)

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    1. Mi hai fatto un complimento bellissimo Lola, il "magari esistessero più persone come te" mi ha dato una breve e momentanea fierezza di me stessa, una sensazione che provo raramente... Per cui: Grazie. Davvero.
      Io continuo a lottare, anche perché sennò fino ad adesso che mi sono sforzata a fare? ;)
      Tu però lotta con me!!!

      Un abbraccio a te.

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  7. Il lavoro è qualcosa di rassicurante poiché ti dà non solo un'indipendenza per quanto possibile economica, ma soprattutto aiuta a crescere: non si smette mai di imparare. Ed è bello leggere parole così riconoscenti nei confronti del lavoro soprattutto in questo periodo in cui tutti se ne lamentano. Mi hai fatto ricordare il mio professore del liceo di filosofia: insegnava (ed insegna) come se ogni giorno fosse il suo primo giorno di lavoro. E' sempre appassionato, soddisfatto, felice di trasmettere la filosofia (materia che oggi viene messa troppo da parte al liceo). Ma nonostante questo lui è sempre contento di insegnare ma soprattutto di far crescere filosoficamente i suoi alunni. Lo stimo e lo apprezzo molto.

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    1. È bellissimo fare il lavoro che da sempre sognato, quello che ci appassiona veramente e ogni giorno passato lo viviamo come un nuovo giorno per apprendere e per donare agli altri, perlomeno un po, la nostra passione.
      Se l'insegnamento è tanto desiderato, come nel caso del tuo prof, i frutti si vedranno e gli allievi avranno la trasmissione dell'enfasi, della bellezza della materia.
      Magari fosse sempre così.
      Grazie per le tue parole. Grazie veramente!
      Un bacio!

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  8. Il lavoro da dignità e può tirarti fuori dall'apatia! Ma in generale tenersi impegnati fa bene..io purtroppo non ho un lavoro,lavoricchio con quello che trovo anche se sono solo un paio di giorni di lavoro sottopagato però non mi fermo mai,collaboro con un associazione che mi tiene abbastanza occupata faccio palestra,e sono un hobbysta! Insomma se tu fermi è finita! Ovviamente da piccola sognavo di fare tutt'altro,all'inzio come te volevo fare la parrucchiera poi la ginnasta professionista (perché facevo ginnastica ritmica) infine la pasticciera,sogno che ancora è realizzabile e ho intenzione di realizzarlo prima o poi!
    spero che riuscirai a realizzare i tuoi sogni cara,non è mai troppo tardi;)

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    1. Anche io lavoricchio purtroppo, nessun vero lavoro.
      Mi auguro che entrambe possiamo trovarlo presto, dato che, certi disagi interiori, possono essere -non dico sconfitti, ma combattuti meglio si - con il lavoro.
      Hai detto bene... "se ti fermi, è finita"
      Ho sentito la fine molto da vicino e adesso voglio muovermi, voglio conoscere appieno, senza più restare ferma!!!!
      Ti auguro a te il meglio, mantieni il coraggio che hai e vedrai che andrai lontano!!! :)
      Un bacio!

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  9. sai, hai ragione. la giustizia, non si sa più cosa sia, a questo mondo. anche io ho vissuto le stesse cose all'università. tutti "figli di..." che ora lavorano nello studio odontoiatrico del papi e io son qua a mandare curriculum per QUALSIASI lavoro e non mi prendono perchè o non ho esperienza (e come faccio, se nessuno mi assume?) o ho una laurea e vogliono solo una col diploma. non ti dico la frustrazione... scusa volevo commentare e ho finito col sfogarmi io :(
    un abbraccio

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    1. Brava.
      "Cercasi apprendista con esperienza" eccerto, lo vuoi bravo, esperto, gentile, spigliato ma giovane, bel l'aspetto è
      E che sottostia a tutto, magari se sottopagato ancora meglio.
      Si vuole la 'botte piena e la moglie ubriaca", come si si suol dire...
      È una grande frustrazione leggere questi annunci, studiare per ritrovarci a cercare ogni cosa, però non devi scoraggiarti, pensa almeno ch ti sei laureata, che hai appreso molte conoscenze più di altri. Lo hai fatto per te stessa e, nessuno, ti toglierà quello che hai appreso. Anche se adesso ti sembra tutto molto inutile.
      Mi auguro che davvero questa cavolo di ruota giri e ricompensi davvero chi merita.
      Buona fortuna Elisa, un bacio.

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  10. Mi spiace (anche se capisco) che tu abbia lasciato questa tua grande passione perché sono persone come te che riescono a fare la differenza in un mondo (come quello della giurisprudenza) che sta andando a scatafascio.
    Mi spiace ma capisco.

    A me salvano i libri e salva il lavoro (quando c'è). Mi salva qualsiasi cosa mi tenga impegnata e mi dia un senso.

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    1. Ti ringrazio Mareva perché hai saputo farmi sentire fiera di me, grazie per i complimenti.
      Ebbene me ne sono data a gambe da Giurisprudeenza proprio -come hai scritto tu - per il tremendo scatafascio che vi è attorno... Troppa corruzione, falsità, cose sporche e losche, io non posso, io non potrei mai. Non ci dormirei la notte.

      Bello che riesca a salvarti il lavoro e sopratutto i libri. La lettura aiuta, i libri sono grandi, eterni e fidati amici.
      Un bacio!

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  11. eppure sei ancora qua con tutti i tuoi sogni. I lividi passano. I sogni magari subiscono un rallentamento ma restano sempre lì. Sta a noi coltivarli e crederci.
    Un abbraccio
    Paolo

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    1. I lividi passano, ma alcuni segni rimangono indelebili... Ma servono a ricordarci il dolore passato e spronarci nel presente!
      Grazie Paolo, un abbraccio a te.

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  12. Mi dispiace leggere dei tuoi sogni accantonati. Anche io mi ero iscritta a giurisprudenza, anche se poi non l'ho mai davvero frequentata, ho deciso che non era la mia strada poco prima d'iniziare e ho cambiato direzione, anche se ogni tanto mi chiede come sarebbe stato, se mi sarebbe piaciuto, se avrei avuto risultati altrettanto soddisfacenti.
    Comunque io fossi in te valuterei l'opzione di riprendere gli studi. Anche continuando a lavorare, anche prendendotela comoda, alternando studio e lavoro, se il lavoro ha questo effetto benefico su di te!
    Io invece lavoro solo per il vil danaro. Quello che faccio per avere uno stipendio mio non mi piace, ma posso concedermi molti sfizi senza dover pesare sui miei e questo mi dà la determinazione per continuare. È questo ha anche influenzato la mia idea del lavoro, perché credo che quando dovrò cercare un lavoro "vero" potrei accontentarmi di qualcosa che non mi esalta purché mi conceda di avere tempo è abbastanza soldi per dedicarmi alle cose che davvero mi piacciono, quando stacco! Poi, ovviamente mi piacerebbe lavorare in un nell'ambiente con persone piacevoli e facendo quello che mi piace, però non ho mai pensato al lavoro come a qualcosa di totalizzante.
    Un abbraccio!

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    1. Io invece vedi il lavoro quasi in maniera totalizzante. In fondo l'ho sempre visto così. (Sono estremista, purtroppo)
      Penso che potrei vivere che un buon lavoro, pur avendo pochissimi contatti con gli altri al di fuori di esso. Mentre il contrario non sarebbe vita per me. Potrei avere mille amici, ma senza un lavoro mi sentirei persa e completamente sola.

      L'opzione che mi dici tu è quella che tanti mi hanno consigliato, di cui molti sperano. Tornare a studiare per qualcosa che amo, almeno negli ideali, lo vorrei anche io, sotto sotto. Ma il problema è che associo lo studio -come andare oltre i 55 kg (sono alta e non sarei ancora normopeso a 55!)- al passato, a momenti estremamente difficili, snervanti, angoscianti, anoressici e deliranti... Ecco che Solo a pensarci sudo freddo, e ho le sensazioni che a breve avrò un attacco di panico, se non mi viene proprio.
      È una sorta di trauma su cui devo lavorare, ma intanto penso anche a stare bene con altro.
      Un abbraccio carissima, grazie!!!

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  13. Fin da quando ero giovane, mia madre mi ha instillato un concetto fisso e non sindacabile.

    "Nella vita o si studia o si lavora."

    Ad un certo punto ho scelto di lavorare ed ho scoperto il piacere del tornare a casa soddisfatto di aver "fatto il mio dovere".

    Detto questo, esiste anche un vecchio proverbio importante che splendidamente si sposa con il concetto di lavoro.

    "E' bello avere un lavoro. Svolgerlo è la seccatura."

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    1. Svolgerlo è la messa in pratica di ciò che si ha.., e a me, sinceramente, adesso va bene così. Concretizzare quello che ho (il verbo avere non è molto appropriato poiché non ho un lavoro vero) è dare atto alla mia utilità e sentirmi soddisfatta, per cui nessuna seccatura. (Per adesso!!!!!)

      Sul primo concetto concordo totalmente. A me non lo hanno istillato i genitori, mi è venuto da sola a fronte del mio forte senso del dovere e del fatto che solo lavorare, o studiare, mi facesse sentire piena, solo essi poteva (e possono) colmavano le enormi voragini interiori.

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  14. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  15. Ciao... sai, a febbraio ho partecipato alla cerimonia durante la quale è stata conferita la laurea honoris causa a Toni Servillo (l'attore). Ha tenuto un discorso in cui ha parlato del teatro, certo, perchè era in tema, ma più nello specifico del MESTIERE del teatro. E il discorso che ha fatto, molto bello e sentito, si poteva benissimo applicare a qualsiasi professione esistente sulla faccia della terra: scegliere il proprio mestiere è scegliere una cosa da fare bene, con tutto se stesso, nella quale sentirsi pienamente realizzati. Si potrebbe obiettare "grazie al cazzo, lui si è realizzato, è l'attore protagonista di un film che ha vinto l'oscar..." ma io lascerei da parte il personaggio, per concentrarmi sulla verità delle cose che ha detto. Ribadisco che mi è piaciuto il suo discorso perchè era applicabile unversalmente, non toglieva dignità a nessun mestiere: "la vocazione è un miracolo che si compie con se stessi", è stata la frase che ha concluso tutto. E non esistono vocazioni di serie A e di serie B. Tu lo dimostri ogni giorno con quello che fai.

    è bello leggerti, perchè sei la dimostrazione vivente che una realizzazione di sè è possibile. La tua magari è in fieri, però ci sei: leggendo le tue parole si possono immaginare i tuoi occhi che brillano. E andando avanti per questa strada sarai una di quelle persone che spandono luce tutto intorno a sè quando ci si parla, per il semplice fatto che VIVONO pienamente, senza incompletezza... e che riescono a trasmettere la loro pienezza agli altri. Tu meriti di essere piena, non vuota, e questa è anche la via che ti farà sconfiggere sempre più il mostro dell'anoressia.
    Meriti tutto il meglio dalla vita. Un abbraccio:)

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    1. Cavolo che commento magnifico.
      Sono estremamente onorata di ogni singola parola da te scritta. Ringraziare è poco. Davvero.
      Forse non sono proprio l'esempio adatto per la realizzazione di se stessi, diciamo che ci sto lavorando sopra, la strada è veramente lunga e in salita, ma perlomeno è stata intrapresa. :)

      Grazie per la frase di Toni servilo. L'idea che sia un miracolo con se stessi è molto bella. Grazie ancora.
      Un abbraccio a te, adesso vengo a sbirciare da te :)

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  16. Che riflessione interessante! Io sono piccina, non lavoro, ma purtroppo non è il mio obiettivo. Infatti sono etichettata come quella che vuole vivere mantenuta, quella che non sa cos'è la vita vera, quella che vive nel mondo dei bambini.
    oggi compio 19 anni e sono ancora convinta che quello che immagino per me, nella mia vita, sia scrivere. Scrivere. Non importa tutto il resto... Non ho ambizioni, non ho sogni, non ho nessun progetto che vorrei realizzare. Solo studiare filosofia e scrivere quello che ho in testa.
    sento questa convinzione prepotentissima in me...

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    1. Ti sembra poco avere il desiderio di studiare filosofia e scrivere? Io credo che sia gia' abbastanza!!!!
      Sono dell'idea che chi vuole fare troppo poi finisce col far niente... Se tu vuoi davvero andare all'università e scrivere non c'è niente di male!
      Lascia perdere la situazione attuale lavorativa, quella è un disastro per qualsiasi (o quasi) ambizione e settore...
      Se puoi, fai ciò che ti soddisfa! E' la migliore soddisfazione.

      Un bacione...!

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  17. Cara Ilaria mia ..cosa mi salva ? La fiducia in me stessa, il poter farcela a tutti i costi malgrado tutto e tutti che remano contro, le difficoltà , le lacerazioni, le disgrazie, devo e voglio continuare ..perchè la vita è dei " coraggiosi( ti consiglio di ascoltare questa canzone si Springsteen( only the brave)).
    Ma io in tutta sincerità tanto coraggiosa non sono, sono testona, caparbia e ho i miei principi. Ecco perchè ho sempre creduto poco nella legge, avendo anche l'esempio di parenti legali. "La legge è uguale per tutti , ma tutti non sono uguali per la legge"....
    L'ho sempre creduto e l'ho provato sulla mia pelle.
    Il lavoro è importante , ti allontana dai cattivi pensieri, ti stanca pure , ma di una stanchezza sana che arrivati a casa ti fa stare bene e se riesci pure a dormire...
    Dai che ce la faremo mia cara..anch'io ho tante falle da chiudere..
    Un bacio enorme!

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    1. Io credo che tu Nella sia coraggiosissima dal momento in cui continui a lottare testardamente nonostante tutto.
      Tu vai avanti pur controcorrente... Sei una guerriera! :)
      Tiringrazio tantissimo del commento, mi fa piacere che pure per te il lavoro è importante, oltre che per un lato finanziario-economico, pure per quello psicologico!

      Lottiamo assieme allora!
      Un bacione a te!

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  18. Ciao Ilaria, felice di avere scoperto il tuo blog.
    La mia più grande salvezza è arrivata quando ho imparato a dare ascolto a quella voce interiore che era arrivata ad urlare, pur di farsi sentire. Da allora la mia vita ha subito una svolta. Mi sento come se avessi una guida che mi mostra la strada, ed io non devo fare altro che seguirla, mentre prima avevo la sensazione di essere in balia degli eventi esterni e delle persone della mia vita.

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    1. Che bello Viola. Grazie mille di essere passata!
      E' stupendo leggere del cambiamento della tua vita, l'ascolto della voce interiore che ti ha fatto eliminare il senso di perdita, di vuoto precedente...
      Sono felice per te, mi auguro che possa, prima o poi, comprenderti!!!
      Un bacio, passo da te adesso!

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  19. Passerò a leggerti, Ilaria.
    Ora desidero ringraziarti per il commento nel mio blog, e lasciarti un sorriso per un bellissimo 1° Maggio.
    Ciao.
    Marilicia.

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    1. Ci mancherebbe Marilicia. Non ringraziarmi, ho commentato con piacere perchè ero interessanti i tuoi post.
      Auguro un felice giorno pure a te!!

      A presto e ancora grazie!!

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  20. Cara Ilaria, scopro il tuo bellissimo blog solo oggi...leggo le tue parole e ti sento vicina nel dolore di un'anima bella come la tua... conosco bene i tormenti che ti affliggono, ma ricordati che non sei sola! Se solo fossimo più vicine, in questo momento ti abbraccerei come una sorella maggiore! Sai cosa ha aiutato me nelle difficoltà? L'intelligenza e forse la testardaggine di voler trovare a tutti i costi una soluzione ai problemi...ho cercato tanto, e alla fine ho trovato chi mi ha aiutato e mi ha dato una speranza concreta. E tu non demordere, sii forte, troverai il tuo posto nel mondo! Te lo dice una ragazza un po' più grande di te che lo ha trovato dopo anni di studio e di sacrificio! Ti mando un bacio enorme! Continuerò a seguirti! Con affetto, Leti

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    1. Leti, ma che bello!!! Ti ringrazio moltissimo di questa inaspettata visita e del tuo commento.
      Sei molto gentile e affettuosa, grazie per l'abbraccio da sorella, l'ho ricevuto pur non essendo vicine :)
      E grazie per l'incoraggiamento. Mi fa piacere leggere che dopo anni hai trovato un posto nel mondo.
      Un bacione :)

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  21. é vero il lavoro aiuta molto, ha aiutato anche me... in generale aiuta tenersi occupati... per me il punto di svolta è stato iniziare l'università, cambiare aria, conoscere gente nuova... mi ha salvato da un momento davvero brutto!
    Il lavoro ci fa sentire utili a qualcosa, ci fa avere uno scopo, certo non solo quello ma è una parte importante della vita... per questo io sto cercando di cambiare quello che ho... non mi soddisfa, non mi fa alzare contenta la mattina e 27 sono davvero troppo pochi per arrendersi già!
    Tu non lo sai, ma non so perchè ti sento molto vicina, in ogni post racconti anche qualcosa di me! :)

    Un abbraccio Ilaria!

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    1. Indefinita ti ringrazio fortemente del tuo commento. Gia' il fatto di leggere che mi senti molto vicina è un piacere per me. Sarebbe meglio non provassi certe sensazioni spiacevoli come me, però l'idea di non essere incompresa, sola, mi aiuta molto.

      E' proprio l'utilità del lavoro che adoro, quel sentirsi soddisfatti di noi stessi che aumenta l'autostima, rallegra la giornata, rilassa.
      Ti auguro tanto di poter cambaire lavoro, di trovare qualcosa adatto a te, che ti faccia tornare a casa sorridente e spratutto senza ansie!!! :)
      Grazie di cuore!

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  22. Secondo me, non è tanto il lavoro che ti ha salvata quanto la tua capacità di vederci dentro qualcosa d più grande; di trovarci il tuo mondo. E se è così ben venga, perché qualcosa che ci faccia andare avanti sempre dobbiamo tutti seminarcelo dentro.
    Hai fatto male ad abbandonare i tuoi studi, anche perché la media del 29 può solo dire che eri portatissima per quello che stavi facendo. Lo so che è difficile vedere meriti falsi addosso a gente incompetente, ma la vita è sempre così. Lo vedo anche io nella mia facoltà, ma ogni volta mi sono detta che quello che hanno gli altri non toglie nulla a quello che ottengo io. Anzi, mi sono sentita sempre superiore a gente così, a cui non ho proprio nulla da invidiare perché io ce la faccio solo con le mie forze.
    Potresti pensare di riprendere quella strada, se pensi che sia il posto giusto per te, e cercare di fare qualcosa di grande come desideravi in quell'ambito..

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    1. ...Stella Paola scusami per il ritardo immenso.
      Sai, hai ragione in fondo tu, quando dici che dovrei ricominciare se ci tenevo così tanto, se i risultati erano effettivamente buoni.
      Amo quell'università a livello utopistico, negli ideali. Però mi distrugge il modo con cui venga usata, applicata realmente... talmente differente da farmela odiare.
      Ho vissuti gli anni universitari con angoscia, nervoso, rabbia, ho creduto che il voto d'esame fosse un voto sulla mia persona. Inutile dirti che di fronte ad una bocciatura non so' cosa avrei fatto.
      Ho sbagliato completamente il modo di pormici. Lo so', ma nonostante ciò non riesco a ripartire, e a farlo in modo diverso.
      Solo al pensiero mi prendono gli attacchi di panico. E' una paura immensa che non riesco a togliermi.

      Grazie delle tue parole.
      Un bacio.

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