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...Sono una bambina capricciosa e sognatrice,
una ragazza complicata e lunatica,
una donna che sta' nascendo e si fa forza per affrontare il peso della vita.


martedì 3 febbraio 2015

La solitudine.





"La solitudine è una pace inaccettabile. Una contenzione dei sentimenti per sembrare normali mentre si avverte il desiderio di esplodere, di esistere per qualcuno. E allora si può anche litigare, colpire e colpirsi, pur di non essere soli. Inutile per tutti. Inutile a se stesso." (Vittorino Andreoli)

Questa frase mi è rimasta costantemente in testa da quando ho letto il libro "Tra un' ora, la follia" di Vittorino Andreoli. Ricordo di averlo trovato per caso, in biblioteca un annetto fa e di essermi subito incuriosita dalle prime pagine. È un saggio che parla di esperienze, vissuti di persone apparentemente "normali" che non si ritrovano nella societá odierna, nella frenesia quotidiana, nei bombardamenti dei mass media, essi non si sentono all' altezza di tale mondo e, proprio per questo, sono "condannati alla solitudine". 

Io mi sento così. Mi sento così adesso, come in passato.

Vivo, o meglio sopravvivo, con questo senso di solitudine da anni ormai, tant'è che mi sono "affezionata" a tale "normalitá", da non poter più farne (quasi) a meno.
Non sò bene spiegare come la solitudine sia comparsa, nè per quale motivo essa si sia impadronita sempre più di me stessa... Della mia mente, del mio cuore, della mia anima.

Me la immagino però, la solitudine, come una donna dai lunghi capelli biondi scuri, vestita di bianco e azzurro chiaro, lieve che vaga tra i campi soleggiati alla ricerca di un' anima vuota, dispersa, triste.

...Sta camminando su un prato verde, pieno di margherite appena sbocciate, fresche...è una mattina tiepida, dove i raggi del sole illuminano l' erba e fanno risplendere il paesaggio intorno. La natura è lì... ferma... Immobile, nessun filo di vento, nessun rumore. 
Essa resta impassibile nella sua bellezza, nel suo assordante silenzio mentre quella donna mi cerca incessantemente. 
Mi ha trovata. 
Mi insegue a passo lento, come se non avesse furia di prendermi, come se sapesse giá che fossi destinata ad essere catturata.
Ho una paura terribile. Ho paura di quella sconosciuta dietro di me... 
Ma in un certo senso mi incuriosisce... È misteriosa, è apparentemente meravigliosa, sembra una brava donna che potrá prendersi cura di me...
Ecco che mi affido a lei dolcemente... Mi fermo, con il respiro affannato, il cuore debole, le gambe che vorrebbero correre in avanti, ma la mente le ha detto di no, ha detto di arrendersi.

Da quel giorno mi ha completamente assorbito.. Ho ceduto a lei, divenendo quasi un' altra persona. Adesso sono io che vago senza una meta precisa, definita, attorno a quei campi, non più verdi, non più colmi di fiori, ma ingialliti, a tratti bruciati, a tratti seccati... Le giornate non sono più splendide, ci sono soltanto nuvole di passaggio trasportate da un vento freddo, sempre più forte, che mi spinge verso di sè, verso l' eterna solitudine...


Io mi sento così... Condannata a rimanere qui, in questo stallo perenne, sola, con le forze sempre minori e con un mondo di fronte a me che non mi appartiene. Non mi sento, adesso, in quel mondo pieno di gente, di maschere, di divertimento.... solo il rumore, le chiacchiere mi danno tormento. L' abitudine del silenzio è sicurezza... L unico rumore é il pianto del mio animo. 


Ricordo di essere fuggita via proprio per questo: la falsità, le delusioni, le sofferenze, la tensione di quel mondo che mi ha costretto ad indossare maschere di acciaio, forti, brutali all' apparenza, indistruttibili... per evitare che tutta la fragilitá , tutte le lacrime trasparissero all' esterno, per sembrare all' altezza di tutto e di tutti.

Poi ho sentito il bisogno di scoprirmi, ma non potevo farlo in pubblico.
Troppa vergogna, troppa paura del giudizio altrui, troppa diversità rispetto a quel canone di normalità che era (ed è) insinuato tra la gente... Ed ecco che la solitudine mi ha permesso inizialmente di scoprirmi... Ha contributo a farmi apprendere alcuni lati di me, che mai avrei pensato di avere... Fino ad arrivare, purtroppo, ad isolarmi totalmente, uccidendo il mio spirito, uccidendo il mio corpo.

Ed oggi, come ieri (e come, a mio rammarico, sará domani) mi sento SOLA. 


Con questo post ho soltanto voluto esprimere il mio dolore, la mia solitudine personale, come io mi sono approcciata ad esso. Reputo la solitudine come una causa dei miei disturbi psicologici ulteriori (DCA) e non, come altri mi hanno riferito, una mera conseguenza di essi.

(Anche se, secondo me, sono correlati e si "alimentano" a vicenda. ... Che brutta parola "alimentano", un po un controsenso al DCA, ma rtengo dia effettivamente l' idea di un mix esplosivo che annienta chi ne soffre.) 

Ps. Ringrazio tantissimo tutti coloro che hanno commentato il mio primo post, che hanno iniziato a seguirmi, e tutti coloro che visitano questa pagina! Sono rimasta felicemente stupita del "calore" datomi... Grazie davvero.


Ilaria 

21 commenti:

  1. Che bella parola invece, a mio avviso, "alimentarsi", pensa a come unisce come un filo conduttore un sacco di organismi, dai funghi alla giraffa. Peccato che altre cose si "alimentino", come la solitudine o un DCA... però guarda, questo rivela la loro natura fragile: anche loro hanno bisogno di essere alimentati, o muoiono.
    Bisogna fare una scelta: se nutrire loro o te stessa...

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    1. Bella la tua ultima frase....mi sta facendo riflettere...hai ragione.
      Grazie Curvula!!!

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  2. A mio parere, ci sono due tipi di solitudine: quella sana, che ci consente di vivere per noi stessi, che dura giusto degli attimi e che non ci fa comunque isolare dal mondo, e quella invece malsana, che ci porta all'autodistruzione, all'annientamento della nostra stessa persona.
    Un tempo vivevo nella tua stessa solitudine e, purtroppo, ogni tanto questa torna a farmi visita, ma ho imparato finalmente anche ad accogliere l'altra solitudine, quella buona, e mi ha portato diversi benefici.
    Spero che un giorno tu riesca a lasciare andare questa donna (amo il modo in cui hai personificato questo sentimento) e che possa trovare un po' di pace. Spero con tutto il cuore che riesca presto a non sentirti più sola.
    Ti mando un forte abbraccio.

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    1. Grazie mille Barbara. Mi rincuora sapere che mi capisci, anche se mi dispiaccio molto per ciò che hai passato.L'importante però è che hai saputo affrontare la solitudine "cattiva", riuscendo oggi, a metterla da parte quando cerca di "tentarti".
      Grazie ancora, un abbraccio forte pure a te.

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  3. Ho letto stamattina ma solo ora ho trovato il tempo di commentare, ci tengo a lasciarti un commento perché questo post è davvero stupendo, ho letto con attenzione la descrizione che fai della solitudine, è incredibile come tu l'abbia personificata e sei riuscita a esprimere alla perfezione il modo in cui è entrata nella tua vita e in qualche modo ha preso un po' di te... hai ragione quando dici che all'inizio sembra un'amica, qualcuno che ti sappia ascoltare e che ti dia un rifugio in cui vivere, ma poi si rivela tutto il contrario,quel bel prato lascia spazio a quel prato appassito e triste! Mi ha colpito molto questa cosa perché è proprio come immagino io l'anoressia, non dico molto spesso questa parola, ma ho trovato il coraggio di dirla! Solitudine e DCA sono spesso collegati, quindi hai fatto benissimo a usare il termine "alimentarsi" come dice Curvula! Sono felice che tu abbia sentito il calore delle persone che ti seguono :) sarà molto utile sapere che non sei sola, o almeno per me lo è stato! Ti ringrazio tantissimo per i commenti che mi lasci sul mio blog :) Un bacio e a presto! <3

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    1. Grazie Kiki!!!
      L'anoressia la vedo come un'ombra che mi insegue, che sparisce e riappare nei diversi momenti della giornata...
      a Presto carissima!! :)
      Un abbraccio e grazie ancora.

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  4. Non mi resta che mandarti un abbraccio grande e dirti che non sei sola.
    Un bacio.

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  5. Mi ha incuriosito la tua descrizione della solitudine, il fatto che tu le abbia dato un volto, un corpo, e l'abbia resa così seducente da indurti a seguirla. Io me la sono sempre immaginata come una bolla, invece. Sarà che quando ho avuto i primi episodi di derealizzazione e depersonalizzazione e ancora non sapevo i loro nomi 'medici' dicevo di sentirmi come in una bolla, e quella bolla mi teneva lontana dal mondo, lontana da tutti. Anche quando ero in mezzo alla folla mi sentivo distante, e così è quando mi prendono i momenti di solitudine. A volte sono in mezzo agli amici e mi piomba addosso così, come una bolla che mi avvolge, e comincio a seguirla in pensieri distruttivi: queste persone che sorridono intorno a me sarebbero pronte a venirmi in aiuto se ne avessi bisogno? Quante bugie dicono a fin di bene? E quante per una punta di malizia? Ma cerco sempre di spezzare la catena di pensieri perché non voglio convincermi che il mondo sia necessariamente un posto orribile e che non sarebbe una grave perdita abbandonarlo al suo destino e rinchiuderci nella nostra stanza, insieme alle nostre poche certezze.
    La solitudine è una tentazione carezzevole ma illusoria, le sue promesse di salvarci dalle brutture del mondo sono fallaci e penso che tu lo sappia. Vivere è doloroso, ma rivela anche delle gioie che non potresti mai conoscere se ti opponessi testardamente alla vita.
    Un abbraccio!

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    1. Una bolla.... idea perfetta di solitudine, di isolamento! Mi dispiace che pure tu ne abbia sofferto, ma mi rincuora sapere che adesso non ti senti più così sola.
      Ti ringrazio davvero del commento. Ricambio l'abbraccio!
      Ciao Euridice!

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  6. La pulsatilla.. :) ... grazie!

    Mi ha colpita la tua "analisi", sopratutto quando hai detto che la solitudine si tramuta in compagna per me... in effetti è vero, non ci avevo fatto così caso... sai?
    Grazie per il commento, per i consiglio, per la tua estrema gentilezza!

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  7. Ciao Ilaria! Hai aperto il blog, ne sono felice!! Arrivo un po' in ritardo ma arrivo.
    Benvenuta! Hai sicuramente molto da raccontare.
    Vedrai, alla fine qui ci si sente come in una grande famiglia e ti sentirai un po' meno sola, e poi scrivere fa un gran bene all'anima!
    A presto

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    1. Si fa molto bene scrivere.. Anche se ammetto vorrei saperlo fare meglio.
      Grazie tante per essere passata di qui, io da te vengo spesso perché mi divertono troppo i tuoi post, i tuoi mici!!
      Un bacio!!

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  8. Già il solo fatto che tu sia consapevole di ciò che stai attraversando e di ciò che hai intorno ti rende vittoriosa. Non mollare. Fallo per te e per nessun altro. Tu sei la cosa più preziosa che hai.
    Ti abbraccio.

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    1. Grazie. Grazie e ancora grazie per le tue parole Mareva!
      Ricambio l' abbraccio.

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  9. Mi ha colpito tanto il titolo del blog.
    Ho letto la tua presentazione e ora questo ultimo post sulla solitudine. Forse perché è un periodo che mi sento sola.
    È incredibile la descrizione di come vedi tu la solitudine.
    Sono certa che già con questa tua consapevolezza sei già verso una via d'uscita.
    Ricordati, le persone scappano molto spesso e senza ragione, tu stai affrontando una cosa grande. E si comincia dalle piccole cose x cercare la propria felicità.
    Lo dico sempre a mia figlia, bisogna cominciare a volerci bene, a coccolarci noi per prime, perché la vita è spesso difficile e le persone intorno possono deluderci, ma se costruiamo un centro dentro di noi dove siamo forti, tutto il resto si ridimensiona, diventa un'avventura da vivere di slancio.
    Sei speciale e unica. Al mondo nn c'è nessuno come te. Ripetilo ogni giorno a te stessa.

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    1. Bellissime parole... Vere... Dolci... Grazie.
      Grazie per essere passata di qui, vengo subito a sbirciare nel tuo spazio.
      A presto!!!

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  10. Ilaria, non imprigionarti in profezie che si auto-avverano: non sta scritto da nessuna parte che poichè ieri e oggi una cosa è stata in un certo modo, allora debba esserlo necessariamente anche domani... perchè lo cose non vanno vanti per inerzia, dipendono da te: se deciderai di rimanere chiusa in te stessa, allora sì, continuerai a sentierti sola... ma se proverari ad aprirti, ecco che avrai la possibilità di farti delle amicizie. Bada bene, non sto divendo che devi diventare la persona più socievole e compagnona del mondo, altro ci mancherebbe... ognuno ha il proprio carattere, e non si può certo pretendere di stravolgerlo... Ti dico solo che, con un po' di buona volontà, è del tutto possibile spezzare il cerchio di isolamento che la malattia ti stringe intorno, e provare così a limitare anche quella sensazione di solitudine che adesso provi.
    Non ci sono condanne nella vita, se non quelle che tu poni a te stessa... e non ci sono stalli per antonomasia, perchè la vita è una continua evoluzione, alla quale non devi aver paura di prendere parte.
    Ti abbraccio forte...

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    1. Ho costantemente l' idea che quella maledetta ruota non giri mai... Che si sia bloccata in un punto ed io non possa scendere, soltanto urlare.
      Spero tanto tu abbia ragione, pensandoci bene lo Sò che stai dicendo la cosa giusta.
      Grazie mille Veggie. Un abbraccio

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  11. hai creato un'immagine davvero poetica...
    magari ti senti sola ma sai che non lo sei....
    se hai bisogno io ci sono!!
    un abbraccio forte

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    1. Elisa grazie per il tuo commento così gentile...!
      Vengo a vedere il tuo blog, sono curiosa!
      A presto, un abbraccio,

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